In un precedente articolo del 16 febbraio scorso avevamo descritto come il nostro Sole abbia raggiunto in questi mesi il periodo di massima attività nel corso del suo attuale ciclo della durata di 11,2 anni e di come ci si dovesse aspettare fenomeni ad essa collegati.
Ed ecco che puntualmente lo scorso 9 maggio in una vasta area sulla superficie del Sole denominata AR3664 dove erano raggruppate ben 74 macchie solari si è verificato un potente brillamento con relativa espulsione di massa coronale che ha scagliato nello spazio sotto forma di vento Solare una grande quantità di plasma con particelle ad alta energia.
Quando le particelle indirizzate verso la Terra hanno raggiunto nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 Maggio la nostra magnetosfera (uno scudo magnetico che ci protegge proprio dal vento Solare) hanno provocato la più forte tempesta geomagnetica degli ultimi 20 anni, classificata di Kp (indice di attività geomagnetica) compreso tra 8 e 9 su una scala max di 9, dando origine al fenomeno delle aurore polari anche a latitudini inusuali, visibili addirittura nella parte più settentrionale dell’Italia.
Noi che quotidianamente controlliamo sul sito SpaceWeatherLive.com l’attività del nostro Sole oltre che ad osservarlo quasi con la stessa frequenza al telescopio (ovviamente sempre attraverso speciali filti per non danneggiare nè la vista nè gli strumenti) abbiamo anche scattato alcune foto che riprendono proprio l’area in cui si è verificato il forte brillamento Solare nel pomeriggio di giovedì 8 maggio 2024.
Purtroppo nella nostra zona nella tarda serata di venerdì si è sviluppata una fastidiosa foschia che non ci ha permesso di assistere al fenomeno dell’aurora boreale che è stato invece possibile osservare in alcune zone Alpine del Piemonte e al confine con la Svizzera e l’Austria e persino nel meridione d’Italia,
.Ecco qualche dato sull’attrezzatura utilizzata per le riprese fotografiche:
Venerdi 10 maggio 2024 :
telescopio riflettore Vixen diametro 114 mm x 900 mm di lunghezza focale con filtro AstroSolar e reflex Nikon 5100 a fuoco diretto. ISO 100 tempi da 1/250 a 1/500 di sec
Sabato 11 maggio:
telescopio Schmidt Cassegrain Celestron 8″ con filtro AstroSolar con riduttore di focale diametro 203mm x 1279 mm di lunghezza focale e camera a colori Altair Astro Hypercam 183c e reflex Nikon 5100 a fuoco diretto. La camera Hypercam è stata usata per riprendere i particolari delle macchie con brevi filmati (da 500 a 5000 fotogrammi) poi elaborati con RegiStax mentre la reflex per riprendere il disco solare per intero.
Vittorio Marinoni