Città del Messico: arriviamo in hotel alla una di notte ma possiamo gustarci il comodo letto solo per tre ore per essere puntuali all’appuntamento con Massimo, Maurizia e Anita, gli amici che per due settimane ci condurranno lungo un bellissimo itinerario per noi alquanto inedito. La levataccia è stata sicuramente premiata perché prima dell’alba eravamo già a Teotihuacan, importante ed esteso sito archeologico precolombiano, pronti per un emozionante volo in mongolfiera che ci ha portati fin sopra le gigantesche piramidi del Sole e della Luna. È doveroso segnalare che le bravissime guide che abbiamo incontrato nelle diverse tappe ci hanno descritto con passione la storia e gli eventi più significativi di questo immenso paese.
Seppur breve, il soggiorno a Mexico City è stato sufficiente per percepire le peculiarità di questa megalopoli con che si estende a perdita d’occhio fino alle colline circostanti con i quartieri più popolari mentre nelle zone residenziali splendono antichi palazzi e moderni grattacieli. Bellissimo il parco cittadino che ospita anche il famoso Museo di Antropologia. Purtroppo è ben visibile la cappa atmosferica che trattiene l’inquinamento su tutta la città. A Chihuahua invece troviamo cielo terso e aria frizzante. Notevole il contrasto tra le circostanti zone desertiche e le verdissime aree dedicate all’agricoltura. Proseguiamo il viaggio in auto con direzione Creel facendo una sosta presso una comunità Menonita la cui popolazione basandosi su alcuni fondamenti religiosi ricerca una vita sobria e chiusa rispetto al mondo esterno. Nei pressi di Creel visitiamo la Valle de los Monjes che ci stupisce con i suoi grandi monoliti di roccia attorno ai quali è facile osservare il volo degli avvoltoi. Caratteristici i prodotti artigianali che gli indigeni vendono anche ai bordi delle strade e che per loro sono una importante fonte di reddito.
Altra importante tappa è stata Divisadero dove abbiamo visitato il parco naturalistico Barranca del Cobre che comprende una serie di grandi e verdeggianti canyon la cui estensione supera quella del noto Grand Canyon in Arizona. Questa è il territorio Tarahumara dove vive la popolazione dei Raramuri famosi per la loro abilità e resistenza nella corsa. Da qui ci spostiamo in treno percorrendo un suggestivo itinerario in direzione della costa pacifica attraversando il Copper Canyon e altre montagne. Dalla carrozza panoramica si può osservare l’ardito tracciato che la ferrovia deve percorrere per superare i dislivelli più elevati. L’ultima parte del percorso si snoda in pianura, scompaiono i boschi per lasciare posto a zone brulle disseminate di grandi cactus. Dal fresco dei monti ci ritroviamo con i trenta gradi di El Fuerte nello stato di Sinaloa, una suggestiva cittadina in festa per la Settimana Santa. Colore e folklore allietano la serata che si conclude come sempre con un’ottima cena. La tappa successiva ci porta sull’oceano, arriviamo a La Paz capitale della Bassa California ben nota per le località turistiche, per la bellezza delle sue coste e la ricchezza naturalistica del Mare di Cortez.
Nei pochi giorni a disposizione abbiamo avuto la possibilità di apprezzare tutto ciò facendo snorkeling vicino ai leoni marini o passando due giorni in tenda su un’isola quasi deserta dove i pellicani davano spettacolo con tuffi acrobatici e gli avvoltoi veleggiavano lungo le pareti rocciose in cerca di cibo. Da cartolina le chiare spiagge lambite da acque verdi e blu. Grande stupore per i pochi presenti sulla spiaggia quando in una bellissima notte stellata il cielo è stato attraversato dall’intenso bagliore di un razzo spaziale appena partito da una base Californiana. Emozionante anche l’uscita in barca a vela durante la quale abbiamo avvistato alcune balene “ritardatarie” che stavano migrando a Nord.
La tappa a San Jose del Cabo ci ha permesso di recuperare un po’ di energie in vista dell’ultima importante meta ispiratrice di tutto il viaggio, ovvero l’osservazione dell’eclisse totale di sole che ci sarebbe stata l’8 Aprile. Per questo evento abbiamo raggiunto la città di Torreon molto vicina al punto di massima durata della totalità. Purtroppo le brutte previsioni meteo hanno messo tutti nel panico non lasciando alcuna speranza di cielo sereno. Fortunatamente la mattina stessa dell’eclisse le nubi si sono diradate e hanno consentito di osservare uno degli spettacoli più belli della natura.