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Ott 02

Appuntamenti celesti di Ottobre 2020

Allineamenti e Congiunzioni:

Il giorno 1 potremo assistere ad una congiunzione un po’ particolare, nel senso che non ci dedicheremo all’osservazione dei soliti pianeti vicini tra di loro o alla Luna, ma alla congiunzione (sempre prospettica) dei due satelliti Galileiani di Giove Io ed Europa che dalle 19:30 alle 20:15 saranno talmente vicini da sembrare uno solo anche se osservati con un telescopio da 20 cm di diametro e con un ingrandimento di 300 volte.
Giorno 2: Marte e la Luna sorgeranno insieme ad est e continueranno vicini il loro percorso nel cielo restando visibili anche dopo il sorgere del sole fino a che non tramonteranno ad ovest alle 8:30
Nello stesso giorno anche Venere sorgerà in compagnia di Regolo, la stella alfa della costellazione del Leone
Giorno 11: la Luna calante sarà in congiunzione l’Ammasso stellare M44 (Presepe)
Giorno 14: una sottile falce di Luna sarà in congiunzione con Venere
Giorno 22: la Luna sarà in congiunzione con Giove e Saturno
Giorno 29: la Luna sarà nuovamente in congiunzione con Marte

Transiti:

Con questo mese si concluderà per il 2020 l’osservazione dei transiti su Giove dei suoi satelliti in quanto il periodo di osservazione si ridurrà notevolmente così come l’altezza del pianeta sull’orizzonte
Giorno 3: ore 20:35 Io finirà il suo transito davanti a Giove
Giorno 6: ore 19:47 Europa inizierà il suo transito che terminerà alle 22:47
Giorno 10: ore 20:10 Io inizierà a transitare davanti a Giove fino alle ore 22:30
Giorno 25: Ganimede finirà di transitare davanti a Giove alle 17:50 e un’ora più tardi Callisto scomparirà dietro al pianeta
Giorno 26: Io transiterà davanti a Giove dalle ore 17:30 alle 19:50

Luna:

Questo mese ci saranno due Lune piene la prima il giorno 1 e la seconda il giorno 31. Nella tradizione anglosassone la Luna piena del giorno 1 viene comunemente chiamata Harvest Moon (la Luna del raccolto) in quanto è la Luna piena più vicina all’equinozio autunnale mentre la Luna piena del giorno 31 viene chiamata Blue Moon, non perché sia effettivamente di colore blu ma per definizione consolidata che indica con questo nome la seconda Luna piena nello stesso mese (ne abbiamo parlato qui).

Per quanto riguarda invece l’osservazione del nostro satellite questo mese proponiamo di rivolgere lo sguardo al cratere Copernicus sicuramente uno dei più conosciuti ed osservati crateri lunari. Posizionato nel Mare Insularum, che sovrasta di circa 900 metri, ha un diametro approssimativo di 95 Km ed un’altezza dal fondo del cratere di 3750 metri. E’ contornato da una evidente raggiera che durante il plenilunio appare molto luminosa, ha bordi con versanti molto scoscesi terrazzati verso l’interno. Al centro sono presenti un gruppo di collinette e tre picchi montuosi che raggiungono i 1200 metri d’altezza. Si racconta che il selenografo Hugh Percy Wilkins, mentre stava osservando il cratere Copernicus che stava per essere illuminato dal sole. riuscì a scorgere le montagne al suo interno quando il fondo del cratere era ancora completamente immerso nell’oscurità. Perché quindi non sperare in altrettanta fortuna?  Dovremo però iniziare l’osservazione quando il terminatore starà per raggiungere il bordo orientale del cratere fino a che lo stesso non sarà completamente illuminato dalla luce del sole.  Il periodo migliore potrebbe essere dalle ore 15 in poi del giorno 25

I crateri a raggiera visibili sulla superficie lunare. Fonte: Frank Barrett/Sky&Telescope

Pianeti:

Giove e Saturno anticiperanno sensibilmente il loro tramonto e la loro osservabilità si ridurrà nel corso del mese così come la loro altezza sull’orizzonte
Marte raggiungerà il punto più vicino alla Terra il giorno 6, a 62 milioni di Km, quando avrà un diametro apparente di 22,58” e una magnitudine di -2,6. Consigliamo vivamente l’osservazione di Marte durante tutto il mese in quanto un analogo favorevole periodo di visibilità non si presenterà fino al 2033, per chi inoltre disponesse di un telescopio sarà interessante registrare (con disegni o fotografie) la rotazione del pianeta che presenterà immagini diverse nelle quattro settimane. Nella notte del 6 potremo osservare proprio nel mezzo del pianeta la più appariscente delle sue strutture: l’immagine scura di Syrtis Major.
Urano raggiungerà l’opposizione il giorno 31 con magnitudo 5,6, ma potrà essere osservato per tutto il mese durante la notte tra le costellazioni dell’Ariete, della Balena e dei Pesci non troppo lontano da Marte
Venere sorgerà a inizio mese circa 4 ore prima del Sole e sarà illuminato al 71% (fase) con magnitudo – 4,0; nel corso del mese ridurrà a tre ore la sua levata prima del sole ed incrementerà la sua fase al 81% mantenendo pressoché immutata la magnitudine
Mercurio raggiungerà l’opposizione il giorno 1 quando sarà possibile osservarlo non senza difficoltà subito dopo il tramonto.  Successivamente diventerà praticamente inosservabile
Nettuno potrà essere osservato per tutto il mese nella prima parte della notte in vicinanza di Phi Aquarii. La sua Magnitudo di + 7,8 richiederà l’impiego di un telescopio per l’osservazione

Il radiante delle stelle cadenti Orionidi. Fonte: bashewa.com

Stelle cadenti:

Tre saranno gli appuntamenti per l’osservazione di stelle cadenti nel mese che avverranno rispettivamente nelle notti tra il 6 e il 7, in quella del 10 e nella notte tra il 20 e il 21.
Nella notte tra il 6 e il 7 potremo assistere allo sciame meteorico delle Dragonidi che avranno origine nella costellazione del Drago riconoscibile per la sua vicinanza con Vega, la stella più luminosa del triangolo estivo. Lo ZHR (massima frequenza oraria) previsto è di 10 meteore/ora ed il periodo migliore per osservarle sarà nelle prime ore della notte, quando la Luna non si sarà alzata troppo sull’orizzonte. Sono originate dai detriti lasciati dalla cometa 21P/ Giacobini-Zinner.  Successivamente la notte del 10 sarà la volta delle Tauridi meridionali, visibili in prossimità delle Pleiadi nella costellazione del Toro. Lo ZHR di questo sciame meteorico è previsto in 5 meteore/ora, ma non è difficile osservare anche dei Bolidi poiché i detriti lasciati dalla cometa madre 2P7Enke sono di dimensioni maggiori del solito.
Per finire l’evento principale per l’osservazione delle stelle cadenti nel mese di ottobre sarà quello nella notte tra il 20 e il 21, legato allo sciame meteorico delle Orionidi generate dai detriti della famosa Cometa di Halley. Avranno origine nella costellazione di Orione, la più conosciuta del cielo autunnale nei pressi dell’altrettanto nota Betelgeuse famosa per la sua recente diminuzione di luminosità che ha fatto sperare di poter assistere alla sua imminente esplosione come supernova. Lo ZHR previsto è di 20/25 meteore/ora il che significa che potremo osservare da 4 a 10 stelle cadenti ogni ora secondo le condizioni del cielo (maggior o minor inquinamento luminoso) e se continueremo l’osservazione fino alle ultime ore della notte potremmo anche assistere alla levata di Venere immersa nella luce Zodiacale che per tutto il mese sarà visibile ad est prima dell’alba in zone sufficientemente buie. L’assenza della Luna, che tramonterà poco prima delle 21 del giorno 20, favorirà l’osservazione

Cieli sereni
Vittorio