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Dic 28

Appuntamenti celesti di gennaio 2023

Allineamenti e Congiunzioni:

L’anno inizia con l’allineamento di tutti gli 8 pianeti (ovviamente esclusa la Terra) visibili nel seguente ordine da Est a Ovest al tramonto del Sole: Marte, Urano, Giove, Nettuno, Saturno, Venere e Mercurio, con la Luna crescente tra Giove ed Urano. Purtroppo Venere e specialmente Mercurio saranno appena sopra l’orizzonte e si potrebbero osservare meglio da una spiaggia, potendo trascorrere qualche giorno di vacanza al mare. I meno fortunati dovranno cercare un orizzonte il più sgombro possibile sperando che non ci sia troppa foschia.

L’allineamento continuerà per tutto il mese con l’eccezione di Mercurio che avvicinandosi al Sole non sarà più visibile fin dopo la metà mese quando riapparirà nel cielo a Sud-Est poco prima dell’alba.

Il giorno 1 la Luna sarà in congiunzione con Urano tanto vicino da lambirne la superfice in prossimità del polo Sud Lunare intorno a mezzanotte alla nostra latitudine. Basterà spostarsi un poco più a Nord per assistere invece all’occultazione dello stesso, come potranno osservare ad esempio gli abitanti di Torino.

Il giorno 2 la Luna sarà in congiunzione con le Pleiadi

Il giorno 3 la Luna sarà in congiunzione stretta con Marte visibili entrambi nell’oculare a 25 ingrandimenti di un piccolo telescopio

Il giorno 19 all’alba osservando l’orizzonte a Sud-Est potremo scorgere Mercurio in congiunzione con una sottilissima falce di Luna calante

Il giorno 22 Saturno e Venere saranno in congiunzione visibili appena dopo il tramonto nel cielo a Sud-Ovest in prossimità dell’orizzonte

Il giorno 23 potremo osservare Saturno e Venere ancora in congiunzione tra loro in vicinanza di una sottilissima falce di Luna crescente sempre poco dopo il tramonto rivolgendo lo sguardo verso Sud-Ovest

I giorni 25 e 26 la Luna crescente sarà in congiunzione con Giove, visibile nelle prime ore della sera

Il giorno 30 la Luna al primo quarto si troverà a metà strada tra Marte e le Pleiadi

Transiti e congiunzioni dei satelliti Gioviani:

Non dobbiamo sprecare queste ultime occasioni per osservare i satelliti Galileiani di Giove transitare davanti al pianeta fintanto che sarà visibile nelle prime ore della sera dopo il tramonto perché il prossimo mese tramonterà già prima delle 22

Il giorno 4 dalle 17:30 alle 19:50 Io transiterà davanti a Giove

Il giorno 5 dalle 20:15 fino alle 23:00 sarà Europa a passare davanti a Giove

Il giorno 11 dalle 19:30 alle 21:50 sarà nuovamente Io a transitare davanti a Giove

Il giorno 13 alle 14:30 Ganimede ed Io staranno contemporaneamente transitando davanti a Giove, ma con la luce del giorno sarà difficile osservarli. Sarà più facile invece osservare le loro ombre che saranno visibili rispettivamente dalle 15:15 alle 17:30 quella di Io e dalle 17:50 alle 20:20 quella di Ganimede

Il giorno 16 alle 16:00 Callisto lambirà inferiormente Giove con l’ombra di Europa ancora presente sul pianeta, nonostante il satellite abbia già ultimato il suo transito

Il giorno 23 alle 17:30 Europa ultimerà il transito mentre la sua ombra lo inizierà

Il giorno 30 alle 17:45 Europa inizierà il transito appena sotto la Grande Macchia Rossa di Giove

Luna:

Se qualcuno ha ricevuto come regalo di Natale un telescopio questo è il momento per iniziare sistematicamente l’osservazione del nostro Satellite che a inizio mese avrà da poco superato il primo quarto.  Ricordiamo che il periodo migliore (ed anche il più comodo come orari) per l’osservazione della Luna è quello intorno al primo quarto, quando osservandola al telescopio non ci abbaglia e la luce radente del Sole mette in evidenza i bordi dei crateri. Prolungando nei giorni successivi l’osservazione è meglio utilizzare un filtro che ne attenui la luminosità. L’osservazione dopo l’ultimo quarto presenta alcune scomodità per gli orari perché va fatta nella seconda parte della notte, anche se ci consente di avere una panoramica diversa con le ombre orientate nel verso opposto che mettono in luce particolari non visibili con la Luna in fase crescente. Ai principianti consigliamo di iniziare osservando ad ingrandimenti medio bassi (30x o 40x) in modo di apprezzare le formazioni più estese come i cosiddetti mari, le terre, e le catene montuose imparando a riconoscerli con l’ausilio di una planimetria lunare, e solamente dopo aver fatto un po’ di pratica con la montatura e gli oculari passare ad osservazioni più dettagliate. Anche se l’impulso di spingersi ad osservare ad ingrandimenti maggiori sarà irrefrenabile, è meglio imparare prima a fare una perfetta messa a fuoco e a distinguere i dettagli più piccoli. Non abbiate fretta, la Luna è sempre lì giorno dopo giorno (tranne le poche sere di Luna nuova) ma sta a voi imparare a distinguere i cambiamenti che si susseguono col variare della fase e quindi con la diversa illuminazione, nonché quelli dovuti agli effetti delle librazioni. Questi ultimi meritano un approfondimento in quanto ci consentono di vedere più del 50% della superfice lunare. Essendo l’orbita lunare intorno alla Terra leggermente ellittica, per la seconda legge di Keplero la Luna varia la sua velocità nel percorrerla (va più velocemente quando è più vicina e più lentamente quando è più lontana) ma siccome la sua velocità di rotazione è costante la superfice visibile dalla Terra oscilla leggermente a Est ed a Ovest di circa 7° (librazione in Longitudine). Inoltre essendo il suo asse di rotazione inclinato di circa 1,5° ed essendo il suo piano orbitale inclinato di circa 5° rispetto alla Terra possiamo osservare un ulteriore oscillazione dei poli Nord e Sud che ci consentono di vedere ancora 6,5° in più della sua superfice (librazione in Latitudine).

In totale quindi possiamo osservare circa il 60% della superfice Lunare anziché il 50%.
Questo mese proprio per effetto delle librazioni potrete indagare alcune zone di questo 10% in più.

Le librazioni lunari. Foto: V. Marinoni

Il giorno 8 per effetto della librazione in latitudine (- 06° 17’) potremo meglio osservare i crateri del polo Sud, mentre il giorno 18 per effetto della librazione in longitudine (- 7° 12′) potremo osservare sul lato Ovest il Mare Orientale (sotto e a sinistra del più noto cratere Grimaldi)

 

Pianeti: 

Mercurio si potrà osservare in prossimità di Venere nei primissimi giorni del mese per poi diventare inosservabile perché si sposterà verso il Sole. Tornerà nuovamente ad essere visibile nella seconda parte di gennaio quando sorgerà prima del Sole nel cielo a Sud-Est, fino a raggiungere la massima elongazione dal Sole il giorno 30

Venere sarà difficile da osservare a inizio mese perché molto basso sopra l’orizzonte a Sud-Ovest al tramonto. Successivamente, allontanandosi dal Sole sarà visibile per più di un’ora dopo il tramonto illuminato per oltre il 90% e con magnitudine -3,9

Marte sarà ben visibile per tutta la durata della notte e per tutto il mese, anche se si ridurrà considerevolmente la sua luminosità passando da Magnitudine -1,2 a inizio mese a -0,26 a fine mese. Il giorno 12 raggiungerà il punto di stazionamento per poi invertire il suo movimento nel cielo spostandosi verso est

Giove, che nel corso del mese tramonterà sempre più presto, facendo sì che si ridurrà il tempo che avremo a disposizione per osservarlo, il giorno 20 raggiungerà il perielio, il punto più distante dal Sole lungo la sua orbita. Manterrà comunque una buona luminosità passando da Magnitudine -2,34 a inizio mese a Magnitudine -2,19 a fine mese

Ultime occasioni per l’osservazione di Saturno che a fine mese tramonterà già alle 19:30. Il giorno 22 sarà in congiunzione stretta con Venere e la luminosità di quest’ultimo ne renderà più agevole l’identificazione dato che la sua luminosità si sarà ridotta a Magnitudine +0.17

Urano sarà visibile tra le costellazioni dell’Ariete e della Balena per tutto il mese e per tutta la notte. Come detto sopra sarà in congiunzione stretta con la Luna il giorno 1, ovviamente solo prospettica come per tutte le congiunzioni

Nettuno sarà visibile tra le costellazioni dei Pesci e dell’Acquario nella prima parte della notte

Stelle variabili, Stelle cadenti, Comete e Asteroidi

Il mese di gennaio avrà come protagonista la cometa C/2022 E3 ZTF che partendo dalla costellazione della Corona Boreale si sposterà verso la costellazione dell’Orsa Minore dove la notte del 31 la potremo osservare non troppo distante dalla Stella Polare. Mentre ad inizio mese la luminosità sarà intorno a Magnitudine +7,5 verso metà mese dovrebbe aumentare a Magnitudine + 6 al limite della visibilità ad occhio nudo sotto cieli particolarmente bui e senza la presenza della Luna, per raggiungere Magnitudine +5 il giorno 27 quando sarà più facile da individuare in prossimità di Kochab (la stella beta dell’Orsa Minore) e potremo osservarla con un binocolo o un piccolo telescopio.

La cometa C/2022 E3 ZTF fotografata lo scorso dicembre. Fonte: APOD/Dan Bartlett

Alle 5 di mattina del giorno 4, quando la Luna sarà da poco tramontata, ci sarà il picco delle Quadrantidi con uno ZHR di 107 (numero massimo teorico delle meteore per ora). Lo sciame meteorico dovuto ai detriti lasciati dal pianetino 2003 EH1 e dalla cometa C/1490 Y1 avrà origine tra le costellazioni del Drago e di Boote. La luminosa e conosciuta stella Arturo ci aiuterà nell’individuare il quadrante di origine nel cielo a Nord-Est

Deep-Sky:

Ancora per il mese di gennaio la costellazione più ricca di oggetti da osservare e fotografare resterà Orione anche se troverà un’agguerrita concorrenza nella vicina Via Lattea dove la Nebulosa Rosetta e le Nebulose Cono e Pelliccia di Volpe nell’ammasso stellare Albero di Natale costituiranno un ottimo bersaglio fotografico, per non parlare della Nebulosa Testa di Strega appena a fianco di Orione verso Sud che richiederà un grande campo (focale corta) per fotografarla nella sua interezza. Per fotografare invece la Nebulosa del Granchio M1, evidenziandone la struttura, servirà un telescopio con una buona lunghezza focale. Per la semplice osservazione potremo individuare gli ammassi stellari dell’Alveare nella costellazione del Cancro o il Piccolo Alveare nella costellazione del Cane Maggiore o il vicino M47, senza trascurare le vere star degli ammassi stellari che sono le Pleiadi nella costellazione del Toro e il Doppio Ammasso di Perseo tra le costellazioni di Perseo e di Cassiopea.

Il Doppio Ammasso di Perseo. Foto: V. Marinoni

Cieli sereni.

Vittorio