La NASA ha annunciato di aver aperto la capsula contenente i campioni prelevati dalla sonda Osiris-Rex sull’asteroide Bennu.
Lanciata nel 2016, Osiris-Rex ha raggiunto l’asteroide Bennu, nella fascia principale degli asteroidi, nel 2018 dopo un viaggio di 2 miliardi di chilometri. Lo scopo della missione è di restare in orbita attorno all’asteroide per studiarne le caratteristiche e la composizione della superficie, ma l’obiettivo più ambizioso è quello di avvicinarsi a sufficienza per accogliere campioni di materiale, racchiuderli in una capsula e riportarli quindi a terra per studiarli ed analizzarli in laboratorio.
Nell’ottobre del 2020 questo obiettivo è stato raggiunto con successo: la sonda si è posata per qualche istante sulla superficie di Bennu e tramite una specie di “aspirapolvere spaziale” ha raccolto abbastanza materiale sigillandolo in una capsula speciale, destinata a rientrare sul nostro pianeta. Qui sotto il video rilasciato dalla NASA del momento della raccolta dei campioni.
Il problema che gli scienziati si sono trovati ad affrontare è che la sonda ha raccolto molto più materiale di quanto era previsto: invece degli attesi 100 grammi, ne sono stati raccolti oltre 250! Questo ha provocato una chiusura incompleta della capsula, che è stata poi risolta con una serie di comandi inviati da terra.
Dopo un viaggio di ritorno durato tre anni, lo scorso settembre la capsula è “felicemente” atterrata nel deserto dello Utah, dove è stata recuperata dai tecnici della NASA e portata al sicuro in attesa di essere aperta.
Ma una cosa del genere non è che si può aprire sul tavolo di cucina con un normale cacciavite o una comune chiave inglese…per evitare contaminazioni è necessario che capsula e strumenti siano racchiusi in un ambiente sterile ed in atmosfera inerte, per conservare inalterate le caratteristiche e la composizione del materiale. Ecco che sorge allora un nuovo problema: a causa delle condizioni imperfette di chiusura, due elementi si sono bloccati e gli strumenti predisposti non sono stati sufficienti ad aprire correttamente la capsula.
E’ stato necessario realizzare nuovi strumenti, ma alla fine la capsula è stata aperta, i campioni estratti e suddivisi per essere inviati a diversi gruppi di ricerca nel mondo che li analizzeranno per comprendere i processi che hanno portato alla formazione del nostro Sistema solare.