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Set 28

Clathrus ruber, il fungo lanterna

Clathrus ruber P. Micheli ex Pers.

Sinonimo: Clathrus cancellatus Fr.

Famiglia: Phallaceae

Nome comune: fungo lanterna, cuore di strega.

Commestibilità: specie non commestibile.

Clathrus ruber P. Micheli ex Pers. Foto: R. Olgiati

Descrizione: specie dall’aspetto globulare, insolito, caratteristico e inconfondibile. Dimensioni comprese tra 6 e 12 cm di diametro. Nelle prime fasi di crescita il fungo si differenzia a partire da una struttura sferica biancastra dalla superficie reticolata che, nel complesso, ricorda un pallone da calcio. Successivamente la sfera si lacera e fuoriesce un ricettacolo globoso, cavo all’interno, con la superficie composta da maglie poligonali che ricordano una gabbia (klàthron = sbarra, chiusura). Il fungo assume, in questo stadio, una colorazione rosso-arancione (ruber = rosso). Con l’andare del tempo la superficie interna della gabbia, che racchiude la zona fertile, diventa deliquescente e appare come una poltiglia nero-verdastra, ricca di spore e dall’odore cadaverico, fecale e insopportabile.

Clathrus ruber P. Micheli ex Pers. Foto: R. Olgiati

Habitat: in boschi di latifoglie, anche nei parchi e nei giardini, purché in presenza di terreni ricchi di humus e sfasciume organico; in zone temperate e calde prealpine e appenniniche, dalla pianura alla fascia collinare. L’esemplare della foto è stato rinvenuto sul Monte Barro (LC) a fine maggio 2023 durante un’escursione floristica con l’amico Domenico V.

Periodo: primavera e autunno.

Note: l’odore, per noi sgradevole, emanato dalla deliquescenza della parte fertile, è una gradevole attrattiva per gli insetti. Le mosche, nell’atto di suggere gli umori del fungo, si ricoprono di spore che poi trasportano ovunque, favorendo così la dispersione della specie.

Roberto Olgiati