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Giu 29

Incredibili viaggiatori

Falco pellegrino (Falco peregrinus). Foto: M. Franchini

Tutti abbiamo sentito parlare degli uccelli migratori che usano compiere spostamenti stagionali per raggiungere zone con più cibo e più idonee alla riproduzione. Spesso il viaggio è lungo migliaia di Km, paragonabile a quello di aerei intercontinentali con la differenza che i protagonisti sono magri esserini di pochi grammi. Altro fenomeno che stupisce è la capacità di orientamento degli uccelli su percorsi lunghissimi, volando anche di notte per raggiungere lo stesso nido, la stessa pianta o la stessa roccia dell’anno precedente. Purtroppo non tutti ce la fanno perché la prova è dura fisicamente per la distanza ma anche per il superamento di importanti barriere naturali come deserti, mari, montagne e intemperie. Gli amanti della natura possono assistere ad alcune fasi dei queste migrazioni se si trovano al momento giusto lungo il percorso delle rotte di volo.

Upupa (Upupa epops). Foto: M. Franchini

Quest’anno, ho accompagnato per qualche giorno l’amico Cesare, esperto birdwatcher, alle Isole Pontine per documentare il passaggio di alcune specie migratorie. Queste isole vulcaniche al largo della costa laziale sono un ottimo punto di sosta per gli uccelli che in primavera si spostano dall’Africa verso diverse regioni dell’Europa. Dopo aver attraversato il Mediterraneo si posano sfiniti in cerca di cibo e riposo per poter proseguire con successo il viaggio. In autunno faranno il percorso inverso. E’ difficile immaginare come uccelli anche di piccole dimensioni, apparentemente fragilissimi, possano volare per migliaia di Km. Gli appassionati birdwatchers hanno molta pazienza perché, non potendo conoscere in anticipo le date precise dei passaggi devono azzeccare almeno la settimana buona; magari oggi arriva un gruppo di Nitticore, domani forse qualche falco, gli Stiaccini sono già passati, ecc. Consapevoli di questa incertezza, il nostro gruppetto di appassionati ha deciso di trascorrere alcuni giorni sull’isola di Ventotene percorrendo le sue strade dalla mattina alla sera alla ricerca del maggior numero possibile di specie. Grazie all’esperienza della nostra guida abbiamo puntato i binocoli nelle zone più frequentate dai migratori, riuscendo a riprendere e riconoscere con grande emozione esemplari che non avevo mai visto.

Rigogolo (Oriolus oriolus). Foto: M. Franchini

Così in un frutteto abbiamo osservato i coloratissimi Rigogoli che si saziavano di nespole, in un’altra zona due Capinere cercavano cibo su una pianta di fichi, nei campi arati Cutrettole e Pispole cacciavano insetti, Sterpazzole e Sterpazzoline si saziavano con i fiori di ferula, una balia dal collare si riposava su un pino marittimo, un falco cacciava veleggiando sul profilo della scogliera.

In pochi giorni abbiamo identificato alcune decine di specie e ciò è stato di grande soddisfazione per un neofita come me.

Questa isola è di rilevante interesse scientifico al punto che per meglio studiare e proteggere la grande varietà di avifauna, l’Istituto Nazionale per la Fauna selvatica ha istituito una stazione di inanellamento.

Da segnalare che nell’arcipelago vivono anche alcune specie stanziali e nidificanti che quindi riescono a trovare cibo in tutte le stagioni come la Berta Maggiore, il Falco Pellegrino ed altre ancora.

Maurizio (Antares Legnano APS, foto di Maurizio Franchini)