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Dic 15

Il Crociere comune (Loxia curvirostra Linnaeus, 1758)

Tra i passeriformi dell’avifauna alpina non passa inosservato il crociere, caratterizzato da un becco decisamente robusto le cui punte non entrano in contatto alla chiusura ma si incrociano (da qui il nome comune).

Coppia di crocieri. L’ombra del becco sul petto della femmina (a destra) mostra le punte distanti. Foto: R. Paniz

Questo insolito aspetto rappresenta un adattamento evoluzionistico alla specifica dieta del crociere, costituita quasi esclusivamente dai semi delle conifere. Il volatile utilizza il becco per divaricare le brattee degli strobili maturi, prelevando quindi il seme tramite la lingua, aiutandosi talvolta anche con le zampe. Prediligendo gli strobili ancora sui rami a quelli già caduti al suolo, compie spesso delle vere e proprie acrobazie appendendosi ad esempio a testa in giù per raggiungere i semi.

Crociere maschio mentre balza da un ramo all’altro. Foto: R. Paniz

Un’altra caratteristica della specie è lo spiccato dicroismo sessuale: la femmina dispone di una livrea piuttosto mimetica, dove prevalgono sfumature grigie (più scure nelle ali) ma non mancano tonalità giallognole e verdognole, mentre il maschio mostra una vistosa colorazione rosso-aranciata su buona parte del corpo. Le dimensioni invece sono sostanzialmente identiche per i due sessi, all’incirca intermedie tra quelle del fringuello e quelle del merlo comune. Con diverse sottospecie, alcune delle quali endemiche, il crociere è diffuso praticamente sull’intero emisfero boreale, dall’America settentrionale all’Asia, e dalla Scandinavia al Nordafrica.

Crociere femmina; la vista frontale mette in evidenza l’asimmetria del becco. Foto: R. Paniz

Crociere maschio con evidenti le punte del becco incrociate. Foto: R. Paniz

Gli esemplari qui raffigurati sono stati osservati in Valle Vigezzo, nelle Alpi Lepontine, dove i crocieri sembrano preferire gli strobili di larice (Larix decidua Mill., 1768). La scorsa primavera, nel territorio in questione, alcune gelate tardive hanno compromesso diverse fioriture arboree, in particolare proprio per quanto riguarda le conifere ad alto fusto che non hanno praticamente fruttificato. Si teme quindi che nei mesi a venire tanto il crociere quanto altre specie che ne condividono la dieta, come ad esempio la nocciolaia (Nucifraga caryocatactes Linnaeus, 1758) siano costrette alla migrazione alla ricerca di fonti di sostentamento. Anche la riproduzione, che nel crociere non ha una stagione specifica nell’arco dell’anno, dipende dalla disponibilità di cibo. Manteniamo la speranza di poter osservare questa ed altre interessanti specie anche in futuro.