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Giu 11

La Fritillaria del Sodadura

Domenica 2 giugno: escursione ai Piani di Artavaggio (Valsassina, LC).

Artavaggio 2000

Artavaggio 2000, le Grigne e i Campelli dal sentiero verso la cima del Monte Sodadura

Lo scopo della nostra escursione era quello di verificare la segnalazione del Consonni (1997) che cita il Monte Sodadura (2010 m) ai Piani di Artavaggio come unica e puntiforme stazione di crescita di “Fritillaria tubaeformis Gren. & Godr.” per il territorio lecchese: le foto ne sono l’emozionante conferma!!

click per aprire al relazione completa dell’itinerario con foto e traccia gps

Fritillaria tubaeformis Gren. & Godr.

Fritillaria tubaeformis Gren. & Godr.

Fritillaria tubaeformis Gren. & Godr.

Fritillaria tubaeformis Gren. & Godr.

Fritillaria tubaeformis Gren. & Godr.

Liliacea bulbosa, di taglia modesta (in genere 15-30 cm di altezza, raramente di più) con bulbo piriforme (diametro massimo 20 mm), biancastro e privo di tuniche, scapi fiorali cilindrici, di colore verde-glauco scuro, con piccolissime macchie chiare tondeggianti; foglie glaucescenti, tutte caulinari e concentrate nella sola metà superiore dello scapo, lamina lineare-scanalata, lunga fino a 10 cm, fiore unico, nutante, portato da un peduncolo incurvato posto all’apice dello scapo e lungo 15-40 mm, tepali strettamente ellittici (10-15×30-50 mm), di colore violaceo con reticolatura scura e chiazze di colore più chiaro, stilo trifido recante 3 stimmi (2 mm), antere gialle (giallo-bruno ad antesi avanzata); frutto a capsula loculicida (3 logge) di forma ± clavata, lunga circa 25 mm.

Entità presente soprattutto nell’area italiana, ma con limitati sconfinamenti in territori vicini.

Antesi: maggio-luglio.

Distribuzione in Italia: endemita delle Alpi occidentali e centrali a distribuzione interessante, in quanto sembra mancare nelle aree coperte dall’inlandis glaciale quaternario e si concentra nelle Alpi sud-occidentali (Liguri, Marittime e Cozie meridionali) e nelle Prealpi bergamasche e bresciane, aree di rifugio per molte specie montane di origine tardo-terziaria.

Habitat: pascoli e prati nel piano montano, subalpino e (raramente) alpino, in genere su substrati neutri o a reazione basica tra i 1400 e i 2100 m di quota.

Grigne e Rifugio Nicola

Il Rifugio Nicola e il Massiccio delle Grigne

Primula glaucescens Moretti, Resegone

Il Resegone e il versante del Monte Sodadura tappezzato da Primula glaucescens Moretti

Oltre all’importante ritrovamento della fritillaria, abbiamo incontrato spettacolari fioriture di Primula di Lombardia!!

Primula glaucescens Moretti

Primula glaucescens Moretti

Primula glaucescens Moretti

Primula glaucescens Moretti

Primula glaucescens Moretti

Pianta perenne erbacea, cespitosa, con corto e spesso rizoma, presente allo stato spontaneo solo nel territorio italiano (specie endemica delle Prealpi e Alpi Lombarde).

Le foglie sono riunite in rosetta basale, sessili o attenuate in un corto picciolo, lanceolato-spatolate, intere, acute coriacee, glabre e lucide, con margine cartilagineo e finemente dentellato ± revoluto. Lo scapo fiorale, più lungo delle foglie, porta all’apice un’ombrella multiflora compatta, generalmente composta da 2-5 elementi. I fiori, su peduncoli, hanno calice tuboloso-campanulato con denti acuti, lunghi quanto il tubo; la corolla è imbutiforme, di colore da rosa purpureo a violetto con fauce bianca. Il tubo corollino è lungo 12-13mm; il lembo è formato da 5 lobi talvolta irregolarmente dentati, bilobati, divisi su 1/3. Brattee da lineari a lanceolate, frequentemente rossastre, più corte dei peduncoli. Il frutto è una capsula polisperma, deiscente per 5 denti, lunga ± quanto il tubo calicino, sorpassata completamente dai lunghi denti.

Antesi: Maggio-Luglio

Habitat: rupi e pietraie umide, sfasciumi rocciosi calcarei, luoghi lungamente innevati, anche zone erbose fino a 2.400 m.

Crocus albiflorus Kit.

Crocus albiflorus Kit. nei pascoli appena liberati dalla neve.

E sulla via del ritorno, in un anfratto roccioso, ecco un’altra splendida specie endemica insubrica: la Saxifraga vandellii Stern., con un fitto e verde pulvino e i fiori bianchi e delicati!!

Saxifraga vandellii Stern.

Presente principalmente nelle fessure delle rocce calcaree da 1100 a 2600 metri, è una rara specie endemica dell’Insubria ad areale ristretto compreso tra i monti a oriente del Lago di Como e le Valli Giudicarie. Le regioni interessate sono pertanto la Lombardia e l’estremità sud occidentale del Trentino. Forma popolazioni consistenti ma isolate fra loro. Tra i principali gruppi montuosi in cui è osservabile ricordiamo, non lontano dal Lago di Como, i Corni di Canzo, Resegone, Artavaggio e Grigne. Più a oriente interessa le Alpi Orobie, la zona della Presolana e della Concarena quindi la Corna Bianca in Val Cadino nel Gruppo dell’Adamello.

Periodo di fioritura: da maggio a luglio; è in generale pianta precoce nel suo sviluppo.

Pianta erbacea perenne alta da 4 a 20 cm; forma densi pulvini compatti e pungenti che aderiscono solidamente alla roccia calcarea. Le foglie sono basali, molto coriacee, di forma lanceolata e assai pungenti con lunghezza compresa tra 6 e 8 mm. Il fusto fiorifero è gracile ed eretto, densamente ghiandoloso. I fiori, raggruppati in gruppi di 3-7 elementi presentano 5 petali bianchi spatolati lunghi 2-3 mm; gli stami sono normalmente in numero di 10 con calice più o meno globoso.

Ogni anno produce nuovi fiori e foglie mentre i residui dell’anno precedente restano intrappolati nel pulvino procedendo nella decomposizione. In questo modo il cuscino cresce lentamente sfruttando un substrato nutritivo in parte autoprodotto dalla pianta.

Saxifraga vandellii Stern.

Saxifraga vandellii Stern.

Foto e testo: Roberto Olgiati