Sabato 21 aprile, giornata stupenda e dal clima estivo, assieme ad Alberto abbiamo partecipato con emozione alle celebrazioni del 50mo anniversario di fondazione dell’Associazione Provinciale Astrofili Novaresi (A.P.A.N.).
Fondata il 9 marzo 1968, l’APAN gestisce l’osservatorio astronomico di Suno (NO), ubicato in un contesto molto bello sia dal punto di vista naturalistico che paesaggistico, circondato dal verde delle dolci alture novaresi con lo sfondo della catena del Rosa.
L’osservatorio, dove dal 1985 si svolgono le attività osservative, divulgative e di ricerca, è dedicato al grande scienziato pisano Galileo Galilei e gode di un cielo assai buio malgrado l’aumentato inquinamento luminoso dell’areoporto di Malpensa.
L’osservatorio ha ottenuto il codice MPC 147 e nel 2005 ha scoperto il suo primo asteroide, 2005WS59 al quale è stato poi assegnato il nome ufficiale (159215) APAN.
L’osservatorio “Galileo Galilei” di Suno è costituito da una torre cilindrica del diametro ed un’altezza di 6 metri, sulla cui sommità è installata la cupola girevole che ospita un telescopio con specchio da 61 cm che ha sostituito lo storico ed importante (per l’epoca della fondazione dell’osservatorio) riflettore autocostruito del diametro di 40 cm. A fianco della torre si trova la sede- foresteria con biblioteca ed un bel planetario a proiezione ricavato creando una cupola attaccata al soffitto!
Un incontro veramente emozionante, pieno di ricordi ed aneddoti contornati da un abbondante rinfresco con torta, banda, autorità e conferenze astronomiche ed è stata anche l’occasione per rivedere tanti vecchi amici di oculare e ricordare le avventure trascorse assieme, dalle uscite a caccia di stelle cadenti alle spedizioni in Austria ed Egitto per le eclissi solari del 1999 e del 2006, alle serate trascorse sotto le stelle per fotografare la volta celeste.
Agli amici dell’APAN facciamo le nostre vive congratulazioni per l’importante traguardo raggiunto ed auguriamo loro almeno altri 50 anni di successi nella ricerca e nella divulgazione astronomica.
Testo e foto: Franco Rama e Alberto Sommi