Non c’è astrofilo che non abbia consultato almeno una volta le mappe stellari create dall’astrocartografo olandese Wil Tirion. I suoi libri ed atlanti stellari sono conosciuti e consultati in tutto il mondo.
Nato a Breda il 19 febbraio 1943, fin da giovanissimo ha mostrato grande interesse per l’astronomia e in particolare per le mappe stellari, tanto che iniziò a disegnarne di proprie già all’età di 12 anni. Tuttavia le sue prime pubblicazioni avvennero nel 1979 sotto forma di cinque carte stellari nell’Enciclopedia di Astronomia di Colin Ronan. La precisione e l’alta qualità di queste mappe convinsero la British Astronomical Association a pubblicarle separatamente con il nome di B.A.A. Star Charts 1950.0.
Il primo grande atlante stellare di Tirion fu lo Sky Atlas 2000.0, la cui prima edizione fu pubblicata nel 1981 da Sky Publishing Corporation. Le 26 mappe di questo accattivante atlante, che mostrano 43.000 stelle fino all’ottava magnitudine, sono state tutte disegnate rigorosamente a mano.
Successivamente, nel 1987 e nel 1988, vennero pubblicati i due volumi di Uranometria 2000.0, che presero il nome dal famoso atlante stellare Uranometria del 1603, dell’astronomo tedesco Johann Bayer: insieme contengono 473 mappe, che mostrano 330.000 stelle (fino alla magnitudine 9,5) e molte migliaia degli oggetti del cielo profondo. Sebbene le mappe fossero basate su tracciati computerizzati, la maggior parte del lavoro è stata ancora svolta a mano.
La sua collaborazione con Ian Ridpath, scrittore e giornalista britannico, portò alla pubblicazione della Guida delle Stelle e dei Pianeti, volume fondamentale per tutti coloro che desiderano approcciarsi alla osservazione del cielo stellato, con numerose carte stellari leggibili anche con luce rossa e approfondite descrizioni per ogni costellazione.
In suo onore, per questa attività di divulgazione, nel 1993 l’International Astronomical Union gli ha dedicato l’asteroide 1931UE che ora porta il nome di (4648) Tirion.