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Mar 27

Appuntamenti celesti di aprile 2024

Allineamenti e Congiunzioni:

Giorno 1: Nettuno Venere Marte e Saturno saranno allineati sopra l’orizzonte ad est visibili, anche se con qualche difficoltà, appena prima del sorgere del Sole

Giorno 6: una sottilissima falce di Luna calante formerà un triangolo con Marte e Saturno visibili all’orizzonte Sud-Est appena prima dell’alba

Giorno 10: una falce di Luna crescente sarà in congiunzione con Giove e Urano

Giorno 11: Marte e Saturno saranno in congiunzione stretta tra loro visibili insieme nell’oculare di un piccolo telescopio poco prima del sorgere del Sole appena sopra l’orizzonte ad Est. Alla sera dopo il calar del Sole potremo invece osservare la Luna in congiunzione con le Pleiadi. Entrambi gli eventi potrebbero essere bei soggetti da fotografare

Giorno 20: Giove e Urano saranno in congiunzione tra loro

Giorno 21 Cometa Pons-Brooks al perielio fotografabile in vicinanza di epsilon Tau

Giorno 27: la Luna sarà in congiunzione con Antares

Giorno 29: Marte e Nettuno saranno in congiunzione stretta tra loro visibili nell’oculare di un telescopio anche a medi ingrandimenti

Transiti davanti a Giove dei suoi satelliti Galileiani

Segnaleremo solamente tre transiti che avverranno nei primi giorni del mese quando sarà ancora possibile osservare il pianeta gigante per un paio d’ore dopo il tramonto. Successivamente si avvicinerà sempre più al Sole (prospetticamente) riducendo l’interesse per questo tipo di osservazione.

Giorno 1: dalle 21:40 Io inizierà a transitare davanti a Giove seguito dopo 40 minuti circa dalla sua ombra

Giorno 4: dalle ore 21:40 Europa inizierà a transitare davanti a Giove

Giorno 10: alle 20:25 Io ultimerà il suo transito mentre la sua ombra resterà visibile ancora fino alle 21:00 sulla superficie di Giove

Luna:

Questo mese la Luna sarà protagonista di una particolare occultazione, infatti l’8 aprile occulterà addirittura il Sole con una spettacolare eclissi totale che purtroppo non sarà visibile dall’Italia. Chi vorrà godere dello straordinario spettacolo si dovrà infatti recare in America, dove l’eclisse totale di Sole sarà visibile in alcune zone del Messico, degli Stati Uniti e del Canada intorno alle 18:20 UTC (Universal Time Coordinated).

Ma vediamo come al solito di focalizzare la nostra osservazione su alcune aree del nostro satellite naturale. L’immagine che utilizzeremo questo mese interessa la parte Sud che comprende i crateri Tycho, Maginus, Clavius e le zone circostanti.

Iniziamo con l’osservazione di Tycho, uno dei più conosciuti crateri lunari soprattutto grazie all’imponente raggera che partendo dal cratere si sviluppa per migliaia di Km in ogni direzione ed è particolarmente evidente con la Luna piena. È un cratere relativamente giovane (circa 100 milioni di anni) di circa 90 km di diametro con un’altezza di 4800 metri, che presenta pareti scoscese e imponenti terrazzamenti; il fondo è piatto e corrugato e ospita al suo interno una montagna centrale e numerose collinette. Il suo nome è in onore dell’astronomo Danese Tycho Brahe 

Il cratere Tycho e dintorni. Foto: V. Marinoni

Alla destra di Tycho c’è Maginus, un interessante cratere di circa 170 Km di diametro per 4200 metri d’altezza, coi bordi pesantemente danneggiati da altri crateri minori che ne hanno quasi cancellato il profilo sul lato ovest. Ad Est le scoscese pareti rendono l’idea dell’altezza tra il bordo ed il fondo che al suo interno ospita numerosi piccoli crateri, collinette e tre montagnette centrali.

Appena sotto Maginus possiamo osservare l’imponente Clavius, un cratere di ben 230 km di diametro e profondo circa 4800 metri, col fondo che ospita crateri di varie dimensioni dai 50 km di diametro circa di Porter (in alto) e di Rutherford (a destra) ai più piccoli Clavius D, C, N, J, Ja di dimensioni decrescenti e disposti ad arco da destra a in basso a sinistra, ideali per testare il potere risolutivo dei telescopi. Quando è illuminato dalla luce radente proveniente da destra (Luna crescente), Clavius sembra mostrarci due grandi occhi scuri (i due crateri Porter e Rutherford) e una folta capigliatura scura (il bordo del cratere verso Est) che ne rendono affascinante l’osservazione.

Alla destra di Clavius un altro cratere interessante è Moretus, del diametro di circa 115 Km e un’altezza di 5000 metri dal fondo ai bordi, che al suo interno ospita la montagna centrale più alta di tutti gli altri crateri, con ben 2700 metri di altezza. Degni di nota anche i crateri Klaproth e Casatus che formano un’interessante coppia, nonché Newton (dedicato a Isaac Newton) che con i suoi 8000 metri è il più profondo della Luna.

Proseguendo verso est possiamo osservare Simpelius, di circa 70 km di diametro e Schomberger, di 88 km, per finire poi con Manzinus di circa 100 km per 3500 m di altezza.

Alla sinistra di Clavius possiamo invece osservare Longomontanus, un cratere di 150 km con pareti terrazzate e bordi danneggiati da piccoli crateri sul lato ovest che al suo interno mostra la presenza di basse montagnette e di qualche macchia chiara sul fondo piatto.

Sotto a Clavius possiamo invece notare Blancanus e Scheiner, entrambi di circa 110 km con ripidi versanti: il primo presenta al suo interno qualche piccolo cratere e tre montagnette centrali mentre il secondo ospita crateri più evidenti.

Spostandoci ancor più a sinistra troveremo i crateri Weigel e Schiller, quest’ultimo dalla forma allungata che sembrerebbe originato dalla fusione di due crateri o dall’impatto di un meteorite che ha colpito il suolo con una traiettoria radente. Infine all’estrema sinistra dell’immagine ecco altri due interessanti crateri: Mee e Hainzel. Il primo, di 136 km, sembra il risultato dell’impatto di più meteoriti che ne hanno definito il bordo irregolare e al suo interno presenta un fondo accidentato danneggiato da crateri minori, mentre il secondo appare allungato, forse per la fusione di due crateri pressoché uguali, con ripide pareti e con all’interno una cresta allungata.

Il periodo migliore per osservare questa parte della Luna, a dire il vero abbastanza ampia, sarà tra i giorni 18 e 20

Pianeti:

Mercurio: il periodo migliore per l’osservazione sarà a inizio mese quando scenderà sotto l’orizzonte ad ovest circa un’ora e mezza dopo il tramonto. Successivamente si avvicinerà sempre più al Sole col quale sarà in congiunzione il giorno 11 e non si potrà osservare fin verso la fine mese, quando sorgerà circa mezz’ora prima dell’alba ad est. Il giorno 19 sarà in congiunzione con Venere anche se praticamente inosservabili perché troppo vicini al Sole.

Venere già ad inizio mese sarà di difficile osservazione perché sorgerà circa 20 minuti prima del Sole al quale si avvicinerà sempre più nei giorni successivi diventando praticamente inosservabile.

Marte a inizio mese sorgerà circa un’ora prima del Sole ed avrà una magnitudine di +1,18  Il giorno 6 sarà in congiunzione con una sottilissima falce di Luna calante e con Saturno con il quale sarà in congiunzione stretta il giorno 11. Il 29 sarà in congiunzione stretta con Nettuno. A fine mese sorgerà un’ora e venti prima del Sole e avrà una magnitudine di + 1,13

Giove sarà meglio visibile all’inizio del mese quando tramonterà circa tre ore dopo il Sole e avrà magnitudine -2,06; verso fine mese invece tramonterà un’ora dopo il Sole e avrà magnitudine -2,01. Il giorno 10 sarà in congiunzione con una sottilissima falce di Luna crescente mentre il 13 sarà in congiunzione con Urano. In particolare, il giorno 10 formerà un bel quartetto con la Luna, Urano e la Cometa 12/P Pons-Brooks, decisamente degno di una bella fotografia.

La congiunzione Giove, Luna, Urano e cometa 12P/Pons-Brooks. Simulazione con Stellarium

Saturno meglio osservabile a fine mese quando sorgerà circa un’ora e mezza prima del Sole con magnitudine + 1.07. Il giorno 6 sarà in congiunzione con una sottile falce di Luna calante e con Marte col quale sarà in congiunzione stretta il giorno 11

Urano sarà meglio visibile a inizio mese posizionato tra le Pleiadi e Giove al quale si avvicinerà fino alla congiunzione stretta nei giorni 20 e 21 ed entrambi saranno visibili nell’oculare di un telescopio. Chi vorrà, potrà cercare di immortalarli in una fotografia con l’impiego di un piccolo telescopio.

Nettuno a inizio mese troppo vicino al Sole per essere osservato, si allontanerà sempre più nel corso del mese ed il giorno 29 sarà in congiunzione strettissima con Marte, visibili vicini nell’oculare di un telescopio e fotografabili insieme anche a medi ingrandimenti

Eventi principali:

La fascia di totalità dell’eclisse totale di Sole dell’8 aprile 2024. Fonte: greatamericaneclipse.com

Il giorno 8 aprile alle ore 18:20 UTC circa ci sarà un’eclisse totale di Sole, purtroppo visibile solo dall’America, ma per gli appassionati che non potranno assistere di persona all’evento sarà possibile collegarsi in diretta su uno dei tanti siti che lo trasmetteranno intorno alle ore 20 Italiane (uno per tutti il sito della NASA) e nell’attesa potete sperimentare una grandiosa simulazione sul sito greatamericaneclipse.com

Comete e Stelle cadenti:

Anche questo mese la cometa 12/P Pons-Brooks sarà visibile nel cielo nelle prime ore dopo il tramonto, in particolare il giorno 10 sarà in prossimità di Giove con una falcetta di Luna che farà da contorno per chi vorrà fotografarla con focali tra gli 85 e i 100 mm. Nei primi giorni del mese, in assenza della Luna, non dovrebbe essere difficile da individuare con un binocolo o un piccolo telescopio essendo la sua luminosità intorno a magnitudine 5. Successivamente si avvicinerà al Sole raggiungendo il perielio il giorno 21. Con un piccolo telescopio potremo osservarne il nucleo di circa 30 Km di diametro e l’evanescente lunga coda che ci appariranno ben visibili in fotografia con pose già da 30 a 120 secondi.

Il giorno 22 ci sarà il picco dello sciame meteorico delle Lyridi con un ZHR max di 60/70 meteore/ora. Purtroppo la Luna piena ostacolerà notevolmente l’osservazione, rendendo visibili solo le scie luminose più intense che avranno origine nella costellazione della Lira in prossimità della stella Vega.

Cieli sereni

Vittorio

p.s. Per l’individuazione e la cronologia degli eventi sono stati utilizzati il planetario  virtuale “Stellarium” e l’atlante lunare “Virtual Moon Atlas