La raccolta dei funghi in Italia è disciplinata da norme e regolamenti a valenza regionale o locale; si va dalla semplice limitazione degli orari e delle quantità di funghi raccoglibili in una giornata, al pagamento di un tesserino annuale, settimanale o giornaliero, fino al rilascio di un permesso ottenibile partecipando ad un percorso formativo, come nel caso del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Tylopilus felleus (“Porcino di Fiele”). Foto: R. Paniz
Questa modalità, che sarebbe auspicabile venisse applicata in ambito nazionale come già avviene ad esempio per caccia e pesca, rappresenta una sia pur minima garanzia per gli aspiranti raccoglitori per esercitare la propria passione partendo da una formazione di base utile a limitare i possibili rischi connessi con tale attività, a tutela della salute e della salvaguardia ambientale.
Russula virescens. Foto: R. Paniz
L’associazione Antares, caso unico nel Legnanese, è abilitata dal Parco del Ticino ad organizzare corsi formativi allo scopo dell’ottenimento del permesso, la cui validità può essere facilmente estesa al vicino Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate. Dopo il successo dell’analoga iniziativa dello scorso settembre, Antares organizza quindi un nuovo corso che avrà inizio nel prossimo mese di marzo (si veda il calendario eventi per le date e le prenotazioni). Al di là dell’ottenimento del permesso, la partecipazione al corso fornisce agli appassionati una semplice ma solida base culturale, punto di partenza per vivere la passione per i funghi con la dovuta consapevolezza.
Macrolepiota procera (“Mazza di tamburo”). Foto: R. Paniz