Il 18 marzo scorso l’astrofilo Giapponese Yuji Nakamura ha scoperto una Nova nella costellazione di Cassiopea. La stella che al momento della scoperta aveva una magnitudo 9,6 è rimasta per quattro settimane allo stesso livello di visibilità per aumentare poi la sua brillantezza fino a raggiungere la magnitudo 5,4 nella prima settimana di maggio, diventando così facilmente osservabile con un binocolo o un piccolo telescopio.
Denominata V1405 Cassiopea la si può ancora osservare tra l’ammasso stellare M52 e la Nebulosa Bolla, per trovarla bisognerà tirare una ipotetica retta che unisce Shedar e Caph e proseguire per una analoga distanza in direzione Est. Cercate di osservarla prima possibile perché la sua luminosità non durerà a lungo (è già durata tanto). Ricordiamo che le nove sono l’evoluzione di un sistema binario in cui una delle stelle, delle dimensioni del Sole a fine vita, si è trasformata in una nana bianca (stella con una gravità decine di migliaia di volte quella Terrestre, seconda solo a buchi neri e stelle di neutroni), che sottrae materia alla sua compagna (solitamente una gigante rossa i cui strati esterni si sono talmente espansi da sfuggire alla sua attrazione gravitazionale). Quando l’idrogeno sottratto alla compagna raggiunge negli strati esterni della nana bianca una massa tale da far aumentare la pressione e quindi la temperatura al valore che rende possibile la fusione dell’idrogeno in elio la stella rilascia un enorme quantità di energia che fa notevolmente aumentare la sua luminosità fino all’esaurimento dell’idrogeno, dopo di che ritorna come prima brillando unicamente per la sua temperatura che va via via riducendosi poiché nella nana bianca sono esaurite le reazioni di fusione termonucleare. È possibile che l’evento si ripeta più volte o che il materiale sottratto sia così tanto da superare il limite di Chandrasekhar, il che fa esplodere la nana bianca come supernova.
Vittorio