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Feb 20

MARS 2020: Perseverance è su Marte!

Il rover Perseverance in una rappresentazione artistica. Fonte: NASA/JPL-Caltech

Con grande interesse ieri sera abbiamo seguito in diretta TV l’arrivo su Marte della sonda Perseverance partita da Terra lo scorso luglio e componente della missione Mars 2020 della NASA. La trasmissione è stata ancora più gradita perché condotta da Luigi Bignami con la partecipazione di Cesare Guaita, da anni amici della nostra associazione. Dopo aver percorso oltre 450 milioni di Km, l’attraversamento dell’atmosfera marziana è stata la fase più delicata del viaggio perché in quei pochi minuti tutte le operazioni sono state eseguite in modo automatico. Sarebbe stato impossibile governare direttamente da Terra la manovra perché a quella distanza anche i comandi via radio impiegano diversi minuti per raggiungere la sonda.

L’animazione qui sotto mostra i momenti principali della discesa verso la superficie, dall’ingresso in atmosfera fino a toccare delicatamente il suolo marziano (Fonte: NASA/JPL-Caltech).

Entrando nell’atmosfera marziana a velocità supersonica uno scudo termico ha protetto Perseverance dai 1500°C prodotti dall’attrito con le molecole dell’atmosfera stessa e a circa 11000 metri la velocità è stata drasticamente ridotta tramite l’apertura di un paracadute. A pochi metri dal suolo l’attivazione dei motori ha permesso un ulteriore rallentamento e a questo punto il rover vero e proprio è stato calato con dei cavi fino a posarsi sulla superficie. Reciso automaticamente l’imbrago, la parte superiore della sonda si è allontanata separandosi definitivamente dal rover. Poco dopo le 21:50 italiane dalla sala di controllo di Pasadena un applauso liberatorio degli scienziati ha confermato che la sonda si era posata delicatamente sulla superficie del pianeta rosso e poco dopo ad ulteriore conferma dell’“ammartaggio” abbiamo visto le prime immagini del suolo. Ammartaggio … per l’occasione si è fatto uso di questo vocabolo inusuale per indicare l’atterraggio su Marte.

Immagine tratta dal filmato ripreso dal modulo di atterraggio “Skycrane” durante la discesa verso la superficie marziana. Fonte: NASA/JPL-Caltech

Perseverance si è posata in prossimità del cratere Jezero che forse una volta era un lago alimentato da un fiume. In questa zona si dovrebbero trovare sedimenti e minerali indispensabili per lo sviluppo di microrganismi. Il breve filmato qui sotto mostra il sorvolo della zona di atterraggio ripresa dalla High Resolution Stereo Camera a bordo della sonda ESA Mars Express (Fonte: ESA/DLR).

Eccoci sul pianeta che più di tutti ha ispirato sia la fantasia che la scienza per quanto riguarda la ricerca della vita extraterrestre perché Marte oltre a essere a noi vicino per alcuni aspetti è anche simile alla Terra. Il primo grande contributo al suo studio è stato dato da Schiaparelli, scienziato italiano che nel 1877 ha disegnato le famose mappe osservando il pianeta con un telescopio. In esse sono rappresentate diverse strutture della superficie tra cui i famosi “canali” che qualcuno fantasiosamente ha attribuito a una ipotetica civiltà marziana. Da allora Marte è stato studiato da Terra e con sonde spaziali sempre più sofisticate come le Viking degli anni ’70, importantissime perché furono le prime sonde a posarsi sul pianeta con lo scopo di cercare forme di vita. La valutazione dei risultati ottenuti dalle Viking non ha dato certezze ma ha incrementato l’interesse e l’impegno per studiare meglio questo pianeta. Stati Uniti, Russia, Europa e India hanno realizzato altre missioni per studiare l’atmosfera, per rilevare la presenza di acqua e segnali di attività biologica. Di fondamentale importanza è stata la missione di Curiosity in corso dal 2012, un rover radiocomandato che ha già effettuato migliaia di fotografie e analizzato la composizione dell’atmosfera e del suolo in diversi siti d’interesse. Quello che si cerca è la presenza di molecole organiche complesse e di altri elementi che possano confermare la presenza di microrganismi.

Ma Perseverance, evoluzione di Curiosity, non è l’unico arrivo recente su Marte raggiunto negli ultimi giorni da Hope, la prima missione degli Emirati Arabi in orbita dal 9 febbraio e da Tianwen 1, sonda cinese, anch’essa in orbita con un rover che scenderà a maggio.

La sonda HOPE, degli Emirati Arabi Uniti, in orbita attorno a Marte. Fonte: UAE Space Agency

    

La sonda cinese Tianwen-1, in orbita attorno a Marte. Fonte: CNSA

Dalle dimensioni di un’auto, il rover Perseverance è un sofisticato laboratorio semovente che ha in dotazione parecchi strumenti, 23 telecamere e un potente computer. Da segnalare con orgoglio che su questa meravigliosa macchina possiamo trovare anche un po’ di tecnologia italiana.

Con Perseverance lavorerà anche Ingenuity, un drone o piccolo elicottero di circa 2 Kg, il primo mezzo che si sposterà volando su Marte per mezzo di pale che girano ad alta velocità per sostenersi nella rarefatta atmosfera marziana. Avrà una autonomia di pochi giorni e invierà a Terra, tramite il rover, immagini ad alta risoluzione.

Mars 2020 potrebbe cambiare o confermare la visione che abbiamo di Marte; dobbiamo capire se l’acqua è esistita solo per un breve periodo in un passato remoto oppure anche recente e in quale quantità. Bisogna verificare se le strutture geologiche che assomigliano al delta di un fiume sono state prodotte veramente dall’acqua o da vulcani. Queste informazioni saranno fondamentali per stabilire i prossimi obiettivi compreso lo sbarco dell’uomo. Un altro ambizioso scopo di questa missione è riportare sulla Terra alcuni campioni di suolo marziano. Questa operazione sarà lunga e complessa prevedendo l’estrazione e preparazione di piccoli carotaggi che saranno successivamente “consegnati” in modo automatico a una nuova sonda che partirà nel 2022 per riportare a casa il prezioso contenuto nel 2030.

 

Maurizio