Oggi, 8 aprile, siamo al plenilunio. Quindi, come tutti sapete, domenica sarà Pasqua. Infatti, nella liturgia cattolica, la Pasqua è una festa mobile, correlata col ciclo delle fasi lunari, e cade sempre la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. Già, ma perché deve essere una festa mobile? Per una serie di motivi, per esempio deve cadere sempre in domenica poiché questo è il giorno, il primo dopo il Sabato, in cui è avvenuta la Resurrezione di Cristo.
Ma ce ne sono altri: la mobilità della Pasqua nel calendario è stata sancita durante il Concilio Ecumenico di Nicea, il primo in assoluto, nel 325, indetto dall’imperatore Costantino (e non dal Papa dell’epoca, Silvestro I, che addirittura non partecipò al Concilio): fu deciso che la Pasqua Cristiana non poteva in alcun modo sovrapporsi alla Pasqua Ebraica, che ha un significato completamente diverso.
Per gli Ebrei è una Pasqua di liberazione che celebra la Pesach (che significa passare oltre), la liberazione degli ebrei dall’Egitto grazie a Mosè e si riferisce al fatto che il Signore Dio passò oltre le abitazioni degli Ebrei che avevano segnato gli stipiti delle proprie case col sangue dell’agnello sacrificale, colpendo con la decima piaga solo i primogeniti maschi degli Egiziani e risparmiando i figli di Israele.
Anche per gli Ebrei la Pesach è una festa mobile e cade il giorno 14 del mese di Nisan del calendario ebraico che corrisponde (quasi) sempre al plenilunio successivo all’equinozio di primavera. Quindi sommando il fatto che la Pasqua cattolica deve essere in domenica e che questa domenica deve seguire il plenilunio di primavera, si garantisce la separazione tra le due festività. Ancora diversa è la Pasqua della Chiesa Ortodossa che segue il calendario giuliano anziché, come noi e buona parte del mondo, il calendario gregoriano. Essendoci una differenza di 13 giorni tra i due calendari, le date di equinozio e plenilunio sono diverse e la Pasqua Ortodossa cade sempre dopo la Pasqua cattolica e la Pasqua ebrea, normalmente tra il 4 aprile e l’8 maggio. Per l’anno 2020 abbiamo:
Pasqua Ebrea: 9 aprile
Pasqua Cattolica. 12 aprile
Pasqua Ortodossa: 6 aprile giuliano cioè 19 aprile gregoriano.
E’ possibile, naturalmente, calcolare la data della Pasqua nei tre casi citati con metodi matematici, sviluppati sia durante il Concilio di Nicea che nei secoli successivi: li trovate ben descritti in questa pagina di Wikipedia
Da tutti noi a tutti voi: Buona Pasqua!