I fans di Tex Willer certamente riconosceranno questi luoghi, teatro di molte avventure del Ranger del Texas. Il Deserto Dipinto (Painted Desert) è un luogo spettrale, fatto di calanchi, alture e vallate dagli insoliti colori accesi e brillanti, con sfumature di arancione, viola, rosa e grigio. Gli strati di roccia che costituiscono le faglie del deserto sono ricche di minerali come ferro e manganese che sono responsabili delle intense colorazioni che osserviamo oggi. Depositate nel Tardo Triassico da un ampio sistema di fiumi tropicali, queste rocce sono state facilmente erose dalle acque dilavanti fino a formare le badlands che ci troviamo davanti.
L’area è attraversata dal vecchio percorso della storica Route 66, ora in disuso e sostituita dalla moderna Interstate-40 che unisce la California con la North Carolina; un vecchio relitto di automobile è stato lasciato a testimonianza di questa famosa autostrada.
Nella parte meridionale del deserto i resti di una grande foresta di conifere del Triassico si è fossilizzata nel corso di milioni di anni, dando luogo al Parco Nazionale della Foresta Pietrificata (Petrified Forest National Park). I grandi tronchi di alberi caduti si sono accumulati nei letti dei fiumi che all’epoca attraversavano il deserto e la silice contenuta nelle ceneri vulcaniche depositate da grandi eruzioni, pian piano ha sostituito il materiale organico del legno trasformandolo in quarzo. Spesso i tronchi fossilizzati hanno mantenuto l’aspetto esteriore originario, con i rilievi e le rugosità della corteccia, ma il processo di mineralizzazione ha permesso solo in casi rari la conservazione della struttura interna e rappresentano interessanti casi di studio da parte dei paleontologi.
La zona desertica è stata però abitata anche in tempi più recenti: tribù di nativi Hopi, Pueblos, Anasazi ed altre comunità hanno lasciato numerosi petroglifi incisi rimuovendo la sottile patina rossastra sulle rocce esposte agli agenti atmosferici del deserto.
Testo, foto e filmati: Franco, Giorgio e Luisa
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