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Ago 09

Il cielo dal balcone di casa

Quante volte il nostro telescopio resta chiuso nelle borse in cantina, in attesa che si organizzi un’uscita con gli amici per una serata di osservazione dal buio di una montagna o di una località isolata, senza che quel maledetto inquinamento luminoso ci impedisca di apprezzare le meraviglie del cielo. Ma così facendo  ci perdiamo tante occasioni per seguire alcuni eventi celesti che ricorrono frequentemente e che tengono vivo il nostro interesse per l’astronomia. Così ho deciso di tenere sempre a portata di mano il mio C8, non più chiuso in cantina ma in un armadio in casa, e di tenere la montatura equatoriale sempre montata nello studio. Se la serata lo permette non ci vogliono che poche decine di minuti per trasferire la montatura sul balcone, montare il telescopio, fare un allineamento veloce e godersi lo spettacolo che la sera ci riserva.

 

 

Ecco così che si può osservare la luna in quasi tutte le sue fasi (purtroppo la visuale dal mio balcone va da est a poco oltre il sud) con i suoi crateri i suoi monti, le sue valli e le strane figure create dalle ombre alle varie inclinazioni della luce del sole: la “X “e la “V” sono le più famose. Nella foto qui a destra si intravede proprio la “V” in basso a sinistra, poco sotto il Mare della Serenità.

 

Anche i pianeti forniscono ottimi spunti di osservazione. La danza dei satelliti di Giove intorno al pianeta gigante e i loro frequenti transiti sullo stesso in grado di proiettare la loro ombra sulla sua superficie, lo scorrere del famoso “occhio rosso” di Giove che in poche ore va da un estremo all’altro dando l’idea di quanto velocemente ruoti il pianeta. Gli affascinanti anelli di Saturno che cambiano la loro inclinazione mese dopo mese.

Le tempeste di  polvere su Marte, o la variazione dei suoi poli ghiacciati che spesso rappresentano una vera sfida per l’osservazione. E così via.

 

Certo la luce della città limita molto l’osservazione. Non si riescono a fotografare galassie o  tenui ammassi stellari, ma le Pleiadi si vedono in tutto il loro affascinante splendore. Basta in fondo un poco di buona volontà per far rinverdire la passione che altrimenti rischia di affievolirsi e, perchè no?, di trasmetterla agli amici ed ai nipoti che come sempre sono i più  entusiasti nello scoprire cose nuove. Quindi faccio una proposta a tutti voi astrofili, Antares e non: “Osservate il più possibile, con qualunque strumento” e cerchiamo di incontrarci più spesso in sede per raccontarci cosa abbiamo fatto e per scambiarci le immagini che siamo riusciti ad ottenere.

A presto e cieli sereni.

 

Testo e foto: Vittorio Marinoni