Sarà sicuramente capitato a qualcuno di voi, mentre osservava il cielo alle prime luci dell’alba o subito dopo il tramonto del sole, veder apparire nel cielo delle “stelle” luminosissime che scomparivamo rapidamente. A me personalmente è successo qualche anno fa quando un mattino all’alba stavo osservando Venere col mio telescopio. Alzando gli occhi al cielo ho visto apparire una “stella” luminosissima, ancor più di Venere, e mentre puntavo il telescopio nella sua direzione è sparita all’improvviso. Ho scoperto successivamente che si trattava di un Iridium flare. Ma che cosa sono? Ecco di cosa si tratta.
Verso la fine degli anni ’90 una grande società di telecomunicazioni (Motorola) lanciava in orbita terrestre ad una altezza di 780 km una flotta di circa 70 satelliti per telecomunicazioni. Questi satelliti denominati Iridium sono dotati di tre antenne fisse di circa 1,5 metri quadrati ciascuna che oltre ad inviare onde radio sulla terra riflettono anche la luce del sole che le colpisce, originando quindi dei brillamenti di luce (flares). In men che non si dica questi brillamenti sono diventati il soggetto preferito per alcuni appassionati di fotografia celeste, che li hanno immortalati in fotografie a volte molto suggestive, divenendo una vera e propria ossessione per chi voleva completare la propria collezione fotografando ciascun satellite dell’intera flotta.
Ma la tecnologia va avanti a passi da gigante ed attualmente i vecchi satelliti non sono più in grado di garantire l’alta velocità nella trasmissione dati richiesta dagli utilizzatori, da cui la decisione dell’attuale proprietaria (Iridium Comunications) di sostituirli entro la fine del 2018 con altri satelliti più performanti ma che, a causa della diversa struttura e con antenne orientabili e di minor superficie, non saranno più in grado di riflettere a terra la luce del sole. I vecchi satelliti verranno distrutti facendoli precipitare nell’atmosfera terrestre che li incenerirà in brevissimo tempo eliminando il rischio della così detta “spazzatura” in orbita. L’ultimo verrà distrutto entro fine anno (anche se qualcuno, del quale da tempo si era perso il controllo, continuerà a girovagare per un pò intorno al nostro pianeta in orbite casuali).
Resta quindi ancora poco tempo a chi volesse assistere a questi singolari brillamenti. Come fare dunque per poterli individuare nel cielo? Niente di più facile, basterà infatti collegarsi al sito Heavens-Above., accedere alla sezione Brillamenti Iridium, e impostare le proprie coordinate per avere la mappa dettagliata e l’orario preciso di quando appariranno per poterli osservare (attenzione perché il bagliore durerà appena una manciata di secondi da 5 a 20 max). Affrettatevi quindi perchè l’era degli Iridium Flares sta per finire.
Testo: Vittorio Marinoni – Antares