Il 21 maggio 2010 l’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) lanciò una sonda destinata ad entrare in orbita attorno a Venere, quarta Nazione a farlo dopo USA, l’allora Unione Sovietica e più recentemente l’Europa. Tutto filò liscio fino al momento di accendere i motori per frenare la velcità di avvicinamento ed entrare nell’orbita del Pianeta, ma un malfunzionamento mise la sonda in safety mode proprio durante la frenata, spegnendo i motori e mancando l’entrata in orbita. Tuttavia gli ingegneri JAXA non si diedero per vinti e con coraggio e determinazione riuscirono a recuperare la sonda e questa ora è saldamente in orbita attorno a Venere, anche se con cinque anni di ritardo.
L’obiettivo di Akatsuki, questo è il nome della sonda che in giapponese significa “alba”, è lo studio della densa atmosfera venusiana attraverso cinque camere che riprendono immagini in diverse lunghezze d’onda. Ogni camera è in grado di penetrare ad una diversa profondità, ottenendo immagini ad altissima risoluzione, superiore a quelle della sonda europea Venus Express.
Alcune di queste immagini sono state recentemente rilasciate dall’Agenzia giapponese e messe a disposizione non solo della comunità scientifica, ma anche degli astrofili. Proprio un’astrofila francese, Damia Bouic, ha elaborato le riprese acquisite con le camere ultraviolette ed infrarosse a bordo di Akatsuki ottenendo una straordinaria definizione dei vari strati gassosi che costituiscono l’atmosfera di Venere. Secondo gli stessi scienziati che seguono la missione Venus Express, queste elaborazioni sono “favolose” e forniscono una impressionante serie di informazioni sulla composizione della densa atmosfera venusiana.
Vi proponiamo qui due delle immagini di Bouic (altre le trovate qui) che non richiedono altri commenti.