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Lug 19

I magnifici quattro boleti del “gruppo edulis”

Facciamo un po’ di ordine tra i boleti commestibili a carne bianca immutabile, le quattro specie raggruppate nel cosiddetto “gruppo edulis”.

Famiglia:                   Boletaceae Chevalier

Sub famiglia:             Boletoideae Singer

Genere:                     Boletus Dillenius: Fries

Sezione:                    Boletus

1          Cuticola prevalentemente vischiosa, umida o untuosa, mai vellutata; cappelo rugoso, gibboso, raramente liscio, talvolta pruinoso al margine ……… 2

1          Cuticola per lo più asciutta, vellutata, raramente umida; cappello liscio, talvolta gibboso e pruinoso al margine ……… 3

2          Cappello beige, ocra, bruno o marrone scuro; gambo inizialmente bianco e poi ocra-beige ma mai molto scuro ……… Boletus edulis

2          Cappello rosso-cuoio, rosso-rame, bruno-rossastro o bruno-granata; gambo da bruno-ocraceo a bruno-rossastro ……… Boletus pinophylus

3          Cappello per lo più di colore bruno scuro, marrone-nerastro; gambo con reticolo confinato solo all’apice o fino a un terzo della lunghezza; da ocraceo a brunastro ……… Boletus aereus

3          Cappello color nocciola, bruno-beige, bruno chiaro, bruno, bruno-castano; gambo con reticolo esteso su tutta o quasi la superficie; beige-ocra o bruno chiaro ……… Boletus reticulatus

 

Boletus edulis Bull.

Boletus edulis Bull.

CAPPELLO 100-250 mm, carnoso, emisferico poi convesso-pulvinato, infine appianato; orlo con andamento ondulato negli esemplari maturi, ricoperto da una fine pruina biancastra nel giovane che poi tende a scomparire; cuticola all’inizio finemente vellutata, presto vischiosetta, superficie grinzosa specialmente nella zona marginale; bruno castano, nocciola, bruno scuro, salvo che all’estremo margine ove permane un filo bianco, decolora all’ocra pallido verso il margine o a zone.
TUBULI fino a 30 mm, depresso-adnati, bianco latte poi giallastri, infine olivastri, immutabili al taglio; pori molto piccoli, concolori ai tuboli, immutabili al tocco.
GAMBO fino a 150 × 100 mm, obeso, poi ventricoso o cilindraceo, con base arrotondata; nel giovane bianco latte, più tardi nocciola o bruno pallido; reticolo a maglie fini, concolore al fondo, esteso su gran parte della superficie.
CARNE soda e compatta nel giovane, poi un po’ molle a maturazione; bianca, appena bruno-rossastra per qualche millimetro sotto la cuticola; con profumo tipico, gradevole; sapore estremamente gradevole, dolce, come di nocciola. 
MICROSCOPIA: spore ellissoidali-fusiformi, con debole depressione soprailare, 13,2-15,9 × 4,5-5,1 µm, giallo pallido al MS; bruno oliva in massa; basidi in larga parte bi- e trisporici.
HABITAT: ubiquitario, nei boschi, spesso associato a Fagus, Picea, Abies, ma anche a molte altre essenze (castagno, pino, betulla, nocciolo, etc.). In periodi temperati o freschi, da fine estate al tardo autunno, molto comune e diffuso. 
NOTE – È il “porcino autunnale”, comune e conosciuto in quasi tutti i continenti, ove manifesta una sostanziale stabilità di caratteri e si associa a numerosissime essenze. È caratteristico per il cappello vischiosetto, tendente a decolorare specialmente al margine. Gli sono simili B. aereus e B. aestivalis che hanno però cappello asciutto e gambo più colorato sin dall’inizio; B. pinophilus, pure a cuticola vischiosa, ha il cappello su tonalità più bruno-vinose e gambo di forma obclavata.

 

Boletus pinophilus Pilát & DermekBoletus pinophilus Pilát & Dermek

CAPPELLO 80-220 (300) mm, molto carnoso, da emisferico a pulvinato-convesso, infine appianato; orlo a lungo incurvato, infine disteso, cosparso da una pruina biancastra che tende a dissolversi a maturazione; cuticola all’inizio finemente vellutata, presto vischiosa, rugolosa; bruno vinoso, granata, bruno rossastro, rosso rame, qua e là con parti decolorate.
TUBULI lunghi fino a 30 mm, depresso-adnati, da bianco latte a giallo paglia, poi giallo-verdi, infine olivastri, immutabili al taglio; pori molto piccoli, concolori ai tuboli, che a maturazione spesso sono lievemente rugginosi, immutabili al tocco.
GAMBO fino a 100-200 × 50-120 (150) mm, caratteristicamente obeso, poi un po’ più allungato, ma sempre relativamente breve e tozzo e quasi sempre dilatato-arrotondato alla base; biancastro, ben presto sfumato di bruno rossastro. Reticolo a maglie fini, concolore al fondo, che ricopre per gran parte.
CARNE soda e compatta, poi un po’ molle e acquosa; bianca, porporina per qualche millimetro sotto la cuticola; con profumo tipico, gradevole, ma assai debole; sapore molto gradevole, dolce.
MICROSCOPIA: spore ellissoidali-fusiformi, con debole depressione soprailare, 13,6-16,3 × 4,5-5,2 µm, giallo pallido al MS; bruno olivastro in massa.
HABITAT: prevalentemente associato a Picea, Pinus, Fagus, Castanea. Fruttifica tipicamente due volte all’anno: in tarda primavera, a basse quote, e dalla tarda estate all’autunno inoltrato in montagna e alta montagna. Ricorrente.
NOTE – Certo più noto con il nome B. pinicola Vitt. (nome inutilizzabile in quanto già usato per designare un fungo lignicolo, oggi noto come Fomitopsis pinicola), è conosciuto volgarmente come ‘porcino rosso’. Il nome lo vorrebbe legato da stretta affinità con i pini, invece il B. pinophilus è, come l’edulis, specie di larga diffusione ed è più frequente sotto i faggi e/o gli abeti.

 

Boletus aereus Bull.Boletus aereus Bull.

CAPPELLO 80-160 (250) mm, carnoso, da emisferico a convesso-pulvinato; orlo a lungo incurvato, poi disteso, regolare, con pruina bianca evanescente; cuticola opaca, finemente tomentosa, poi glabrescente, non vischiosa, nemmeno a tempo umido; di colorazione piuttosto scura, generalmente bruno-nerastro, caratteristicamente decolorante per zone al bruno-ocra giallastro.
TUBOLI lunghi fino a 25 mm, smarginato-adnati, di colore biancastro e tali persistenti fino a maturazione incipiente, tardivamente giallo-verdastri, infine olivastri, immutabili al taglio; pori molto piccoli, concolori ai tuboli.
GAMBO 60-130 × 40-85 (110) mm, sovente panciuto nei giovani esemplari, poi più slanciato, ventricoso, o anche cilindrico, talora incurvato; ocraceo, bruno-ocraceo, color miele, nocciola chiaro, percorso nella parte superiore (da 1/3 a 2/3) da un reticolo fine, generalmente dello stesso colore della corteccia del gambo. 
CARNE soda e compatta nel giovane e tale rimanente anche negli adulti, tardivamente molliccia; bianco puro, immutabile, non colorata sotto la cuticola del cappello. Odore debole ma assai gradevole, sapore dolce, come di nocciola.
MICROSCOPIA: spore fusiformi-ellissoidali, di dimensioni 13,5-16 × 4,0-5,0 µm, giallo pallido al MS; bruno olivastro in massa.
HABITAT: è il più termofilo fra i porcini e predilige i boschi radi di quercia o di castagno nei quali si presenta dall’inizio dell’estate a tutto l’autunno, solitario o gregario; non molto comune nel settentrione, è specie piuttosto diffusa nelle zone mediterranee.
NOTE – È conosciuto con il nome di “Porcino nero”, o anche “Bronzino” per le colorazioni del cappello che ricordano in qualche modo il bronzo battuto. Le sue esigenze biologiche ne fanno una specie a diffusione principalmente meridionale, tuttavia non disdegna zone del nord Italia dove compare a quote basse (non oltre gli 800 m s.l.m.), nei periodi più caldi. Talora la distinzione con forme scure di B. aestivalis può risultare problematica. Sono determinanti allora la colorazione della carne, bianco puro solo in B. aereus, e le caratteristiche decolorazioni della cuticola pileica.

 

Boletus reticulatus Schaeff.Boletus reticulatus Schaeff.

CAPPELLO 100-250 mm, carnoso, da emisferico a convesso, infine pulvinato-appianato; cuticola finemente vellutata, mai vischiosa, sovente finemente fessurata specialmente al margine oppure, con tempo molto asciutto, addirittura tessellata in grosse areole tra le quali si intravvede la carne sottostante; uniformemente bruno pallido, caffellatte, nocciola, bruno rossiccio, talvolta anche bruno scuro.
TUBOLI fino a 30 mm, depresso-adnati, da bianco latte a giallo paglia, poi giallo-verdastri, infine olivastri, immutabili al taglio; pori molto piccoli, dello stesso colore dei tuboli, immutabili al tocco.
GAMBO fino a 150 × 80 mm, dapprima obeso poi più slanciato, cilindraceo, spesso incurvato, di rado ventricoso, arrotondato alla base e talora un po’ radicante; corteccia colorata già nel giovane, con tonalità che via via si intensificano e che ripetono quelle del cappello, o un po’ più pallide. Reticolo a maglie fini, dello stesso colore del fondo, che ricopre la superficie del gambo fino alla base.
CARNE soda e compatta nel giovane, presto molle nel cappello e un po’ stopposa nel gambo, spesso erosa da piccole larve; bianco latte, appena brunastra sotto la cuticola; odore tipico, intenso e soave, sapore molto gradevole, dolce, come di nocciola.
MICROSCOPIA: spore ellissoidali-fusiformi, con debole depressione soprailare, 12,8-15,1 × 3,8-4,4 µm, giallo pallido al MS. Bruno oliva in massa
HABITAT: boschi caldi, in zone apriche, tra l’erba, spesso associato a Quercus, Fagus, Castanea, ma anche a conifere (Picea). Dalla tarda primavera al primo autunno.
NOTE – Si tratta del “porcino d’estate” che compare già dalla tarda primavera nelle radure dei boschi. I caratteri che aiutano a distinguerlo dagli altri porcini sono: la cuticola asciutta, spesso screpolata, il gambo colorato già nel giovane, la carne del cappello caratteristicamente cedevole alla pressione delle dita negli esemplari maturi.

 

N.B. Raccogli giusto ciò che ti serve rispettando il bosco e le leggi che disciplinano la raccolta dei funghi!

 

Testo e foto: Roberto Olgiati, dottore naturalista e Ispettore Micologo