Erbe e fiori di cent’anni fa: l’Herbarium Carlo Cozzi

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Data / Ora
Date(s) - 16 Marzo 2024 - 17 Marzo 2024
14:30 - 18:30

Luogo
Famiglia Legnanese

Categorie


Mostra di Botanica

Erbe e fiori di cent’anni fa: l’Herbarium Carlo Cozzi

In occasione del Centenario della Città di Legnano, Antares propone la mostra di un prezioso erbario con erbe e fiori di un secolo fa. Questo erbario è stato realizzato da don Carlo Cozzi, il quale, pur studiando da solo, si affermò nel mondo scientifico come naturalista, botanico, entomologo, antropologo e i suoi preziosi studi di scienze naturali lo portarono ad essere nominato nel 1918 membro della Pontificia Accademia de “I Nuovi Lincei”.  L’erbario di don Carlo Cozzi è giunto ad Antares come dono di Mons. Ivan Tagliaferri, fondatore dell’Associazione. Esso consta di 31 raccoglitori composti da fogli di carta rustica, piegata in due, in cui sono posti uno o più campioni della pianta in modo libero, non spillato, corredati dall’etichetta scritta di pugno dall’autore, contenente il nome scientifico, il luogo di erborizzazione, la data ed il nome del determinatore e, se diverso, anche quello del raccoglitore. Alcuni esemplari provengono da luoghi fuori della nostra regione ma ugualmente inseriti perché interessanti e gradito dono di amici, tra questi Gaetano Aspesi e Maria Crespi. La raccolta è suddivisa in 21 fascicoli con 1.100 fogli di esemplari di flora lombarda, 13 con 600 campioni di cecidi ed 1 con circa 200 licheni contenuti in buste fatte artigianalmente e spillate su 34 fogli. Sfogliando l’erbario di don C. Cozzi, è come compiere un tuffo nel passato, tante sono le annotazioni scrupolose circa i dati e i luoghi di raccolta. Erano i luoghi più comuni quelli a cui don Cozzi attingeva per la sua raccolta: il sasso del terrapieno della ferrovia o il paracarro della strada che percorreva abitualmente per recarsi a Lonate Pozzolo o a Verghera su cui era presente un lichene, il giardino parrocchiale di qualche altro sacerdote presso cui si recava in visita; ogni occasione era valida per arricchire la sua sete di sapere. Non vi era pianta o fiore di amico che potesse sfuggire al suo occhio sempre attento a cogliere particolari malformazioni vegetali o malattie provocate da insetti. Oltre al lavoro di raccolta e di determinazione effettuato, ci ha lasciato anche una “visione, un’immagine nostalgica”, anche se sommaria, di nomi di luoghi e di persone cui si rivolgeva normalmente per procurarsi materiale di studio per poi arricchire la sua raccolta. Preciso e meticoloso nei suoi appunti non dimenticava di nominare la persona che, conoscendolo, gli faceva dono di un’erba o di un fiore che presentasse qualche singolarità o crescesse in particolari luoghi come “Eleusine indica” raccolta per lui in Piazza Duomo a Milano, forse uno degli ultimi esemplari spontanei di vegetale nato in quel luogo.

Tutto ciò fa sì che, a distanza di un secolo, questo erbario assuma importanza non solo storica, ma anche scientifica per lo studio di essenze scomparse o immesse nel territorio, come pure per trarre un raffronto sullo stato di inquinamento avvenuto da allora ad oggi, grazie alla presenza nella raccolta di un buon numero di essiccata di licheni, vegetali molto sensibili alla salute dei luoghi in cui crescevano.