Apicoltura in streaming con Antares

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Data / Ora
Date(s) - 9 Aprile 2021
21:00 - 22:30

Luogo
Canale Youtube Antares

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Venerdì 9 aprile, alle ore 21:00, parleremo di apicoltura con il dottor Damiano Lucia, giornalista ed agronomo, sul canale Youtube Antares

Damiano Lucia è nato a Milano dove si è laureato in Scienze agrarie. Nella sua attività professionale si è occupato di temi che spaziano dalla salvaguardia dell’ambiente, all’agriturismo, ai prodotti tipici, alla cucina rurale e a tutto il settore delle colture e degli allevamenti innovativi. Giornalista pubblicista, ha scritto numerosi saggi, articoli e servizi su questi temi. Le principali testate con cui ha collaborato sono: Famiglia Cristiana, Agrisole, Apitalia, Apimondia, Vita in Campagna, Campagna Amica, Agrituristi, Suolo e salute. Attualmente scrive di cucina tipica e contadina sul trimestrale “Vivere la casa in Campagna” edito da l’Informatore Agrario.

Un settore in cui ha lavorato con continuità è stato quello dell’apicoltura. Il suo primo maestro è stato il padre, Enrico, che ha condotto per anni un allevamento apistico in val d’Aveto orientato alla produzione del miele.

Da oltre 20 anni è docente in corsi di formazione e aggiornamento per apicoltori e ha partecipato ai corsi di primo e secondo livello di analisi sensoriale del miele. Da 5 anni sta portando avanti all’interno del Parco dell’Appia Antica di Roma una sperimentazione di nuovi modelli di apicoltura naturale rivolti alla salvaguardia e diffusione dell’ape nell’ambiente. Conduce anche un paio di apiari in provincia di Roma e di Rieti.

Due libri cui tiene particolarmente:

Damiano Lucia – LA CUCINA POVERA E CONTADINA –  appunti per un repertorio di ricette, edito in proprio, è acquistabile solo su Amazon in versione cartacea o digitale. Euro 9,88

Il libro raccoglie oltre 250 ricette di cucina povera e contadina caratteristiche del territorio del Lazio. Il testo si rivolge agli appassionati di cucina tipica e a quanti operano professionalmente nel settore (es. titolari di agriturismi) e vuole essere uno strumento per non dimenticare piatti e ricette, alcune particolari e rare, che stanno scomparendo.

Damiano Lucia, Marco Miscia – CUCINARE COME UNA VOLTA – ed. L’Informatore Agrario, Euro 12,90

Una guida per riscoprire i buoni sapori della cucina contadina, dal Piemonte fino alla Calabria e senza trascurare le Isole. Le ricette sono illustrate passo dopo passo con fotografie originali realizzate dagli autori.

L’apicoltura naturale e minimalista

Si tratta di una tematica decisamente poco conosciuta e originale. Fa riferimento infatti a un modo nuovo (ma nello stesso tempo antichissimo!) di allevare le api, ben diverso dai sistemi utilizzati dall’apicoltura razionale. Quest’ultima ha infatti con obiettivo principale la produzione del miele. L’apicoltura naturale no! Il suo primo obiettivo è infatti favorire la sopravvivenza delle api. E lo realizza promuovendo un approccio originale all’allevamento della api che possiamo chiamare apicoltura naturale e minimalista:

… naturale perché utilizza sistemi di allevamento che riproducono le condizioni in cui vivono le api in natura;… minimalista perché suggerisce di utilizzare una serie di attrezzature molto semplici che permettono senza particolari investimenti di materiali, soldi e tempo di allevare un numero limitato di alveari, in grado di dare “il miele necessario alla famiglia”.

Perché interessa diffondere questo modello di apicoltura? Perché le api sono in pericolo. In altre parole ci sono sempre meno api nel mondo. Ciò accade per tanti motivi e in particolare per quella che è stata chiamata La sindrome dello spopolamento degli alveari un fenomeno ancora poco conosciuto per il quale le api muoiono e spariscono bruscamente. Dal 2007 – anno in cui per la prima volta si verificò questo problema –  molti apicoltori hanno segnalato una insolita diminuzione del numero di api e perdite di colonie, in particolare negli USA e nei paesi dell’Europa occidentale, Italia compresa.

A scomparire poi sono soprattutto gli alveari selvatici. Quelli, per intendersi, che da milioni di anni colonizzano anfratti delle rocce (avete presenti il miele di roccia di cui parla la Bibbia? ), cavità degli alberi, vecchi nidi di picchio abbandonati, ecc.

Non è stata individuata una causa unica per la attuale diminuzione del numero di api. Ma è probabile che si tratti di una patologia con origine multifattoriale: agricoltura intensiva e uso di insetticidi, scarso nutrimento a disposizione delle api, virus diffusi da un acaro parassita che infesta gli alveari (Varroa destructor) e – non ultimi – i cambiamenti climatici.

Ma senza api il mondo pagherebbe un prezzo altissimo. Secondo le stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), delle 100 di colture che forniscono il 90 % dei cibi di tutto il mondo, ben 71 sono impollinate dalle api e al di là del dell’insostituibile ruolo dell’impollinazione per il mantenimento della biodiversità, il valore monetario annuo globale dell’impollinazione è stato stimato in centinaia di miliardi di euro.

Considerato l’importante valore ecologico ed economico delle api, è quindi necessario fare qualcosa per proteggere le api.

L’apicoltura naturale viaggia su questa lunghezza d’onda. Nato spontaneamente tra alcuni appassionati di api e di natura, questo sistema di allevamento si basa su razze locali di api (non vengono usati ibridi, ad esempio!), fa sì che le api costruiscano da sole i favi (nella agricoltura razionale si usano invece dei fogli di cera prestampati per favorire le costruzioni del favo), non usa sostanze chimiche (es. acaricidi o antibiotici), cerca di interferire nella vota dell’alveare il meno possibile, ecc. Insomma si cerca di aiutare le api e di disturbarle il meno possibile.

Anche le attrezzature necessarie per condurre queste famiglie di api sono minime (da cui il termine apicoltura minimalista). Chiunque può autocostruirsi un’arnia da posizionare nell’orto, in giardino o magari sul balcone. Inoltre il tempo necessario per condurre un paio di arnie di questo tipo è decisamente poco. Poche ore al mese sono più che sufficienti per condurre con successo un piccolo apiario di due tre arnie.

Naturalmente anche l’apicoltura naturale e minimalista prevede di produrre del miele. Ma lo fa rispettando le api e lasciando loro la maggior parte del miele che producono. Insomma agendo senza cupidigia…

Anche l’estrazione del miele dai favi è particolare. Viene fatta lasciando semplicemente colare il miele dai favi: un paio di due semplici secchi, di cui uno forato (per far decantare il miele!) sono più che sufficienti. Niente centrifughe o attrezzature costose quindi!

Le api mostrano di apprezzare questo tipo di allevamento. Chi lo ha provato ha notato che le api si ammalano meno facilmente, sono più sane e facili da allevare. Sono anche molto più tranquille e docili rispetto a quelle che abitano nelle arnie tradizionali.