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Nov 22

Echinocereus, cactus dai grandi fiori multicolori e dalle belle spine ornamentali

Gli Echinocereus appartengono alla numerosa famiglia delle Cactaceae il cui genere fu descritto da Georg Englemann nel 1848 e comprende una sessantina di specie originarie del Sud degli Stati Uniti e del Messico. Questo genere di piante vive in ambienti molto diversi: nelle pianure costiere al livello del mare, nelle foreste, nelle aree desertiche e nelle montagne anche fino ai 3.000 metri di quota. Solo nei primi anni del ventesimo secolo e in seguito alla frequenza dei viaggi da e per il nord America, acquistarono notorietà.

Echinocereus nivosus. Foto: A. Oldrini

Il nome Echinocereus è composto dalla forma greca Echinos, cioè porcospino, spinoso, e Cereus, una comune e splendida specie di cactus colonnare. L’Echinocereus è quindi simile a un Cereus, ma più spinoso. Gli Echinocereus sono cactacee dalla conformazione strutturale che varia da specie a specie essendosi sviluppati in un ambiente piuttosto vasto e con clima diverso. Alcuni hanno una forma cilindrica a colonna, altri strisciano sul terreno, altri hanno una struttura tozza e massiccia. Talvolta crescono solitari mentre altre volte si sviluppano in gruppi. Sempre secondo la specie, i fusti presentano costolature e areole più o meno spinose, di forme diverse talvolta anche cespitose. Le spine, talora acuminate, sottili, altre volte possenti e fitte, possono essere di colore diverso che varia dal bianco al rosa, al rosa violaceo. I fiori sono grandi, appariscenti, hanno colori spettacolari e molto vari: si passa dal verde al giallo in tutte le tonalità, ma anche alcune tipologie di rosa o rossi intensi. Molte specie producono inoltre fiori con un colore verso il centro del fiore e un altro colore sulle parti esterne. La coltivazione degli Echinocereus non richiede particolari abilità ma dobbiamo ricordarci comunque che, per quanto resistenti, sono piante che appartengono alla famiglia delle cactaceae perciò dobbiamo scegliere un terriccio che permetta un buon drenaggio.

Echinocereus coccineus. Foto: A. Oldrini

La struttura interna di queste piante permette loro di immagazzinare riserve di acqua e conservarle, evitando che ghiaccino durante i lunghi inverni delle loro regioni d’origine così da risultare autosufficienti per periodi anche di sei mesi. Questo è molto utile perché, allo stato naturale, la neve che può ricoprire i loro territori non si scioglie fino a primavera. Tutto ciò, però, non le rende indistruttibili o ci permette di dimenticarle. Dobbiamo assicurarci di proteggerle perché i nostri climi sono molto diversi dagli habitat dei deserti del Sud Ovest americano. Gli Echinocereus hanno bisogno di molta luce, dovremo, pertanto, collocarli in spazi soleggiati o luoghi dove possano godere di luce diretta per la maggior parte della giornata. Esistono, però, alcune specie prive di spine o con spine molto sottili che preferiscono la mezz’ombra. Queste grasse possono essere propagate sia ricorrendo a talee di fusto sia attraverso i semi.

Testo e foto di A. Oldrini