«

»

Mar 27

Appuntamenti celesti di aprile 2022

Allineamenti e Congiunzioni:

Il mese inizia con l’allineamento tra Venere, Marte e Saturno visibili nel cielo a Est/ Sud-Est poco prima dell’alba.

Il giorno 3 Urano e una sottilissima falce di Luna crescente saranno in congiunzione e si potranno ammirare poco dopo il tramonto sopra l’orizzonte ad Ovest. Se disponete di un telescopio li potrete osservare entrambi nel campo visivo di un oculare con ingrandimento non oltre 30x. Se poi volete fotografarli potrete, sovraesponendo la parte illuminata della Luna, evidenziare meglio sia Urano che la porzione di Luna illuminata dalla luce Cinerea. Urano vi apparirà comunque come una debole stellina di Magnitudo + 5,9

Il giorno 5 Saturno e Marte saranno in congiunzione stretta tra loro tanto da essere visibili nello stesso oculare di un telescopio con ingrandimenti fino a 100x

Il giorno 17 poco prima dell’alba potremo vedere perfettamente allineati nel cielo ad Est/Sud-Est Giove, Venere, Marte e Saturno praticamente equidistanti tra loro

Dal giorno 24 anche la Luna si unirà al quartetto spostandosi tra i vari pianeti nei giorni successivi

I giorni 28, 29 e 30 Mercurio sarà in congiunzione con le Pleiadi costituendo un ottimo soggetto fotografico, anche se saranno molto bassi sopra l’orizzonte a Nord-Ovest subito dopo il tramonto

Il giorno 30 Giove e Venere saranno in congiunzione stretta osservabili nel campo visivo di un binocolo o di un piccolo telescopio. Si potranno anche fotografare, evidenziando la posizione dei satelliti Galileiani di Giove, anche se con qualche difficoltà essendo entrambi i pianeti bassi sull’orizzonte ad Est

Luna:

Vi sarete certamente accorti di come la Luna in questi mesi è più alta nel cielo rispetto ai mesi estivi e per chi se ne chiedesse la ragione eccone la spiegazione. L’orbita lunare è inclinata di circa 5 gradi rispetto al piano dell’eclittica e l’asse terrestre a sua volta è inclinato di circa 23 gradi sempre rispetto allo stesso piano, quindi l’altezza della Luna rispetto all’orizzonte terrestre può variare di circa 5 gradi in più e in meno rispetto all’eclittica (che è l’altezza apparente del Sole rispetto all’orizzonte).  A causa dell’inclinazione dell’asse terrestre (23 gradi circa rispetto all’eclittica) l’altezza del Sole sopra l’orizzonte è massima in estate e minima in inverno ed ovviamente vale il contrario per la Luna visibile durante la notte quando è dalla parte opposta al Sole. Quindi alla nostra latitudine di circa 45 gradi l’altezza del Sole sopra l’orizzonte varia da 68 gradi (45+23) in estate a 22 gradi (45-23) in inverno e quella della Luna da 17 (22-5) in estate a 73 (68+5) in inverno.

La Rupes Recta e i suoi dintorni. Foto: V. Marinoni

Ma veniamo adesso al soggetto che vi proponiamo questo mese sempre prendendo spunto da una fotografia fatta usando un telescopio di 2 metri di focale e 200 mm di diametro, la “Rupes Recta”. Si tratta di una faglia rettilinea dovuta all’assestamento della crosta lavica nel bacino del Mare Nubium, lunga quasi 115 Km e formatasi approssimativamente 3 miliardi e mezzo di anni fa. Se osservata in condizioni di luce radente è evidente l’ombra della parete di roccia alta quasi 300 metri proiettata sul fondo del bacino, che si è abbassato. Alla destra della Rupes Recta è visibile il cratere Thebit, dal nome di un astronomo Arabo, di circa 60 Km di diametro e profondo 3, il cui bordo è stato interrotto da un secondo cratere più piccolo a sua volta interessato da un terzo craterino che ne ha danneggiato il bordo ad Ovest. Sulla sinistra possiamo invece osservare il cratere Birt anch’esso col bordo danneggiato da un craterino più piccolo e alla cui sinistra si origina un solco, denominato Rima Birt che si dirige a nord-Ovest con una leggera curva. Più in basso sulla destra possiamo infine osservare il cratere Purbach che insieme ai vicini crateri La Caille, Blanchinus e Werner, formano, in particolari condizioni di luce, la famosa “Lunar X”. Il periodo migliore per l’osservazione della spettacolare Rupes Recta è un giorno dopo il primo quarto o all’ultimo quarto, cioè i giorni 10 e 23 del mese.

Pianeti:

Mercurio non sarà visibile ad inizio mese perché in congiunzione col Sole, ma già nei giorni successivi a partire dal giorno 8 tramonterà 30 minuti dopo il Sole e si potrà osservarlo appena sopra l’orizzonte ad Ovest. Il giorno 18 sarà in congiunzione con Urano e tramonterà circa un’ora e mezza dopo il Sole. Il 29 sarà alla massima elongazione e tramonterà circa due ore dopo il Sole ed essendo in prossimità delle Pleiadi costituirà un ottimo target sia fotografico che osservativo.

Venere splenderà per tutto il mese prima del sorgere del Sole sopra l’orizzonte a Sud-Est con una luminosità compresa tra mag. – 4,3 (a inizio mese) e – 4,1 (a fine mese), in compagnia di altri tre pianeti: Giove, Marte e Saturno. Il giorno 30 così come il giorno successivo sarà in congiunzione stretta con Giove a meno di 1°

Marte a inizio mese sarà vicino a Saturno col quale sarà in congiunzione il giorno 5 per poi allontanarsi sempre più.  Manterrà una luminosità intorno a magnitudo 0,9 fino a fine mese quando verrà raggiunto dalla Luna il giorno 26

Giove a inizio mese si leverà sopra l’orizzonte ad Est una ventina di minuti prima del sorgere del Sole, anticipando fino ad un’ora circa a fine mese. Si avvicinerà progressivamente a Venere col quale sarà in congiunzione il giorno 30. Non è ben posizionato sopra l’orizzonte e per l’osservazione si dovrà cercare un luogo con l’orizzonte sgombro.

Saturno anticiperà di circa un’ora la sua levata rispetto al Sole nel corso del mese. A inizio mese sorgerà circa un’ora e quaranta minuti prima del Sole tra Venere e Marte col quale sarà in congiunzione il giorno 5. Entrambi avranno una luminosità alquanto bassa +0,99 Marte e +0,83 Saturno, ma essendo vicini a Venere non sarà difficile individuarli. Nei giorni successivi Saturno si allontanerà progressivamente sia da Venere che da Marte e il giorno 25 verrà raggiunto dalla Luna

Urano sarà meglio osservabile ad inizio mese subito dopo il tramonto ad Ovest dove verrà raggiunto dalla Luna il giorno 3. Col passare dei giorni tramonterà sempre prima e sarà sempre più difficile individuarlo anche perché di magnitudo bassa, +5,9. Il giorno 18 sarà in congiunzione con Mercurio

Nettuno, inosservabile nei primi giorni del mese, si avvicinerà sempre più a Giove col quale sarà in congiunzione i giorni 12 e 13. Molto basso sull’orizzonte e di magnitudo + 7,8 sarà comunque difficile da identificare.

 

Il radiante dello sciame meteorico delle Liridi. Fonte: Sky&Telescope

Stelle cadenti

Il giorno 22 è previsto il culmine dello sciame meteorico delle Liridi, con uno ZHR di 18 meteore per ora.

Le meteore, generate dai detriti lasciati nello spazio dalla cometa C/1861G1 Thatcher, avranno origine dalla costellazione della Lira in prossimità di Vega (la sua stella alfa).

L’assenza della Luna che sorgerà dopo le 3 di notte ne favorirà l’osservazione.

Deep Sky:

In prossimità della costellazione della Vergine, sul confine tra le costellazioni del Leone e della Chioma di Berenice ad una distanza di circa 54 milioni di anni luce dalla Terra, si trova l’ammasso di Galassie denominato Superammasso della Vergine che con un diametro di circa 15 milioni di anni luce si calcola contenga da 1300 a 2000 galassie, a loro volta raggruppate in subammassi e gruppi vari. Tra questi c’è anche il Gruppo Locale del quale fa parte la nostra Galassia, la Via Lattea, insieme ad una cinquantina di altre galassie delle quali la sola Andromeda ci supera in dimensioni e quantità di stelle. Puntare un telescopio in questa zona del cielo è senza dubbio un’esperienza affascinante, ma difficilmente potremo differenziare queste galassie lontane dalle stelle presenti. Per riuscire a riconoscerle dovremo necessariamente ricorrere alla fotografia del profondo cielo che ci restituirà immagini nelle quali le stelle manterranno il loro aspetto puntiforme mentre le galassie appariranno come oggetti meno definiti con forme allungate, a spirale, o ovali, a seconda della loro natura. Un teleobiettivo o un piccolo telescopio ci daranno meglio la sensazione della quantità di galassie osservabili in un ristretto campo visivo, e se pensiamo che ciascuna contiene da centinaia di milioni (galassie nane) fino a centinaia di miliardi di stelle (200 miliardi circa per la Via Lattea) è impressionante il numero di sistemi solari come il nostro e di pianeti che esistono solamente in questa porzione dell’universo. 

Le galassie della Catena di Markarian. Fonte: APOD/Sergio Kaminsky

L’obiettivo che proponiamo questo mese è la Catena di Markarian costituita da una fila leggermente curva di galassie situata a metà strada tra Denebola (beta Leonis) e Vindemiatrix (epsilon Virginis). Va da sé che dovremo fotografare in condizioni di cielo il più buio possibile e senza il disturbo della Luna, e perciò nei primi o negli ultimi giorni del mese.

Cieli sereni

Vittorio