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Ott 19

Al via la missione BepiColombo

Mercurio, ripreso dalla sonda Messenger. Fonte: NASA

Sabato 20 ottobre verrà lanciata la nuova missione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in collaborazione con la Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) con destinazione il pianeta Mercurio, il più vicino alla nostra stella, il Sole.
Non sarà facile portare una sonda, in questo caso specifico saranno due, attorno al piccolo pianeta immerso nell’enorme forza gravitazionale del Sole ed infatti il viaggio di BepiColombo non sarà lineare: sfruttando passaggi ravvicinati con la Terra, Venere e lo stesso Mercurio impiegherà circa 7 anni a raggiungere il suo obiettivo, cioè entrare in orbita attorno a Mercurio.

L’animazione qui sotto ci aiuta a comprendere il complicato meccanismo delle fionde gravitazionali, studiate e proposte alla NASA per la prima volta dall’astronomo italiano Giuseppe Colombo detto “Bepi”, a cui la missione è initolata, proprio per consentire a Mariner-10, la prima sonda che esplorò Mercurio negli anni ’70 del secolo scorso di raggiungere il piccolo pianeta interno.

Solo un’altra missione è stata inviata verso Mercurio: Messenger, tra il 2011 ed il 2015 raccolse una grande quantità di informazioni che sono state utilizzate anche per progettare le sonde che costituiscono BepiColombo.
Mercurio è un pianeta intrigante: la sua vicinanza al Sole, solo 58 milioni di km, ha sincronizzato i moti di rotazione e di rivoluzione. Un giro su sè stesso dura 58 giorni terrestri mentre per effettuare un’orbita impiega 88 giorni terrestri: questo significa che Mercurio fa due orbite ogni tre giorni “mercuriani”. Il risultato è che il Sole torna nella stessa posizione ogni 176 giorni: il giorno solare dura il doppio dell’anno solare, che è di 88 giorni!

Oltre a questo fatto già di per sè curioso, l’orbita di Mercurio è soggetta alla precessione del perielio, una rotazione del punto di massima vicinanza al Sole che mise in difficoltà gli astronomi del passato che supposero la presenza di un pianeta mai osservato, chiamato Vulcano (la patria di Spock?), che ne disturbava l’orbita. Fu Einstein a dare la spiegazione corretta grazie alla teoria della relatività generale che prevede il fenomeno della precessione del perielio anche senza la presenza di altri pianeti.

Animazione della precessione del perielio di Mercurio. Fonte: Wikimedia – User: Willow

E proprio per studiare il campo gravitazionale di Mercurio, la determinazione del suo stato rotazionale e la verifica di alcune previsioni della Teoria della relatività generale è stato progettato e realizzato ISA, Italian Spring Accelerometer, uno degli strumenti italiani a bordo della sonda Mercury Planetary Orbiter (MPO). L’altra sonda che fa parte di BepiColombo, la Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO), è progettata dalla gapponese JAXA, e si occuperà di comprendere al meglio il campo magnetico di Mercurio che è intenso nonostante le ridotte dimensioni del pianeta.
La partenza di BepiColombo è prevista per sabato 20 ottobre alle 03:45 dalla base di Kourou, nella Guyana Francese, con un lanciatore Ariane 5 e sul sito ESA si può seguire la diretta streaming del lancio.