Per raggiungere Bryce Canyon (Utah) partendo da Page (Arizona) esiste una strada alternativa alla comoda ed asfaltata autostrada US-89: la Road 400, conosciuta anche come Cottonwood Canyon Road, che attraversa la zona attorno al Paria River. È un percorso di 47 miglia (75 km) di cui 35 (56 km) su sterrato, impercorribile se ha recentemente piovuto, con tratti anche ripidi e stretti ma che permette di esplorare paesaggi rocciosi multicolori ed erosi, piccoli canyon e archi naturali.
La parte meridionale della Cottonwood Canyon Road corre lungo la parte alta delle Paria Rimrocks ed è molto sconnessa e irregolare mentre attraversa ampi e desolati terreni privi di vegetazione, di colore grigio e marrone. Poi scende verso la Paria River Valley, un’ampia zona pianeggiante che a volte viene inondata a cui seguono una serie di collinette diroccate. Qui il fiume Paria piega decisamente a nord-ovest intersecando il Cottonwood Creek e la strada segue quest’ultimo per altre 10 miglia, lungo un canyon circondato dagli strati della formazione Coxcomb, una serie di creste create dall’erosione di strati di rocce sollevati e piegati sotto-sopra: ripide e rivoltate collinette dalle tonalità grigie e biancastre.
A 30 miglia dall’imbocco della strada si trova la deviazione per la più accessibile e spettacolare formazione naturale della Cottonwood Canyon Road: il Grosvenor Arch. Questo è un grande e spettacolare doppio arco alla fine di una cresta isolata di arenaria bianco-giallastra, che risulta così poco colorata perché l’arenaria della formazione Henrieville ha un basso contenuto di ossido di ferro.
Tornati sulla strada principale, questa piega ad Ovest e dopo esser saliti e discesi da diverse ripide creste si arriva, al termine del tratto sterrato, ad una comoda strada asfaltata che porta ad un piccolo e semisconosciuto paradiso naturale, il Kodachrome Basin State Park. Il nome già suggerisce che incontreremo qualcosa di spettacolare: infatti il bacino contiene formazioni rocciose in varie tonalità di rosso, giallo, rosa, bianco e marrone che si stagliano sullo sfondo del profondo azzurro del cielo e contrastano col verde della vegetazione. Si spiega così perché la National Geographical Society nel 1949 diede questo nome, col permesso della Kodak Film Corporation, a questo luogo.
Le formazioni caratteristiche del Kodachrome sono le guglie o camini di pietra, note anche come tubi di sabbia, che si pensa siano i resti di antichi sfiatatoi di geysers , riempiti da sedimenti portati dai venti e successivamente solidificati, e che si innalzano solitari sulle dune rocciose dopo che la rossa arenaria circostante è stata erosa.