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Feb 05

Hamamelis, fiore invernale

CON L’AMAMELIDE IN GIARDINO FIORI E PROFUMI ANCHE NEI MESI INVERNALI

La fioritura dell’amamelide non è tra le più spettacolari o particolarmente colorate, ma si distingue per l’apparizione in un periodo in cui niente, o quasi, fiorisce, facendone per questo un arbusto molto prezioso. Dopo la caduta delle foglie, appena il gelo dà un attimo di tregua, le prime infiorescenze si aprono sui rami nudi e si succedono fino alla fine dell’inverno. I fiori hanno 4‑5 petali caratteristici, simili a sottili nastri arricciati; sono raggruppati in mazzetti soavemente profumati che non passano inosservati, soprattutto se le piante retrostanti sono costituite da sempreverdi.

L’amamelide più conosciuta è Hamamelis mollis, originaria della Cina e introdotta in Europa nel 1879. Tra gennaio e febbraio produce numerosi fiori color giallo zolfo soffusi di rosso alla base e molto fragranti. L’arbusto ha portamento eretto e chioma ampia; raggiunge 3‑4 metri sia in altezza che in larghezza. Le foglie, ovali, misurano 9‑15 cm e ricordano per la loro forma quelle del nocciolo; sono lanuginose e grigiastre sulla pagina inferiore e in autunno diventano gialle.

Hamamelis x intermedia ‑ una specie ibrida tra Hamamelis mollis e Hamamelis japonica ‑ ha dato origine a un gran numero di varietà che differiscono per colore e dimensione dei fiori; queste possono raggiungere i 4 metri in altezza e in larghezza.

Selezionata nel 1963 negli Stati Uniti, «Arnold Promise», la varietà illustrata in fotografia che personalmente coltivo da dodici anni, è molto interessante per i grandi fiori color giallo chiaro prodotti in gennaio-febbraio e per il bel fogliame color rosso‑arancio nei mesi autunnali. A maturità, i frutti, grossi come nocciole, si aprono violentemente e lanciano i semi fino a una distanza di quattro metri.

Tutte le amamelidi sono rustiche e schiudono i fiori anche nelle regioni italiane più fredde. La riuscita della coltivazione è condizionata dalla scelta di una buona posizione. Collocate nel giusto posto, queste piante esigono in seguito pochissime cure.

Gradiscono un’atmosfera umida (per esempio nelle vicinanze di un laghetto ornamentale), grazie alla quale sopportano il pieno sole che permette alla fioritura di svolgersi senza ostacoli e alle colorazioni autunnali del fogliame di rivelarsi nella massima bellezza. Prediligono un terreno sciolto, non calcareo, umido ma ben drenato, ricco di sostanza organica.

Le amamelidi hanno raramente bisogno di potatura, salvo che per arieggiare piante troppo folte o per ringiovanire quelle ormai non più rigogliose. Per aprire una pianta, si diradano alcuni dei rami laterali; per ringiovanirla si tagliano raso terra alcuni dei fusti più vecchi; è possibile anche accorciare i rami degli arbusti per limitarne le dimensioni. L’epoca migliore per potare è febbraio‑marzo, subito dopo la fioritura.

dott. Roberto Olgiati