«

»

Mag 30

Appuntamenti celesti di giugno 2025

Allineamenti e Congiunzioni:

Giorno 1: Venere e Saturno sorgeranno ad Est prima del Sole mentre dopo il tramonto potremo osservare la Luna crescente in congiunzione con Marte

Giorno 6: la Luna sarà in prossimità di Spica, la stella alfa della costellazione della Vergine

Giorno 8: Giove (Mag -1,9) e Mercurio (Mag -1,23) saranno in congiunzione visibili molto bassi sopra l’orizzonte a Nord-Ovest al tramonto

Giorno 16: Marte sarà in congiunzione con Regolo la stella più luminosa della costellazione del Leone

Giorno 19: la Luna sarà in congiunzione con Saturno e con Nettuno posizionato tra di loro

Giorno 22: la Luna sarà in congiunzione con Venere visibile ad Est prima dell’alba

Giorno 23: una sottilissima falce di luna calante eclisserà parzialmente le Pleiadi poco prima del sorgere del Sole

Giorno 27: una sottilissima falce di Luna crescente sarà visibile a Nord-Ovest al tramonto in vicinanza dell’ammasso dell’Alveare e non lontana da Mercurio

Giorno 29: La luna crescente sarà nuovamente in congiunzione con Marte che però si sarà visibilmente allontanato da Regolo

Giorno 30: Saturno sarà in congiunzione con Nettuno osservabili verso Est prima dell’alba anche se per individuare Nettuno è indispensabile almeno un binocolo essendo di magnitudine + 7,76 quindi oltre il limite di osservabilità ad occhio nudo

Luna:

Questo mese voglio proporvi l’osservazione al Telescopio di un particolare tipo di crateri i cosiddetti “crateri ad alone scuro” o DHC (Dark Halo Crater) come vengono generalmente chiamati. Si tratta di crateri solitamente di piccole dimensioni contornati da un alone più scuro suddivisibili in due principali tipologie, la prima di origine vulcanica e l’altra da impatto.

In quelli di origine vulcanica l’alone più scuro è dovuto al deposito di lava e ceneri emesse durante l’eruzione che ricadendo al suolo riflettono meno la luce del Sole, mentre in quelli da impatto l’alone più scuro è dovuto all’espulsione di materiale lavico che costituiva già il suolo. Tipici esempi sono i DHC all’interno del cratere Alphonsus di origine vulcanica e quelli da impatto all’interno del Mare Crisium e nei dintorni di Eratosthenes.

Ho cercato tra le mie fotografie della Luna quelle che contenevano qualche DHC e ve le propongo per una maggiore comprensione.

I crateri Ptolemaus – Alphonsus e Arzachel. Foto: V. Marinoni

La prima immagine ritrae Alphonsus, un cratere di circa 120 Km di diametro che insieme ad Arzachel e Ptolemaeus costituisce un famoso terzetto di crateri Lunari (la Cauda Pavonis di Galileo). Il cratere presenta pareti scoscese e un fondo piatto con rugosità, spaccature e una montagna centrale di circa 1200 metri. Le formazioni che più ci interessano in questo caso sono però alcuni piccoli crateri presenti sul fondo contornati da aloni scuri (DHC), indice di un’eruzione vulcanica, che si possono meglio apprezzare quando il fondo del cratere è completamente illuminato. Una curiosità è legata all’astronomo Russo Kozjrev che nel 1958 durante un’osservazione vide dei vapori fuoriuscire dalla montagna centrale del cratere e da allora non sono pochi gli astrofili che lo scrutano con attenzione alla ricerca di analoghi fenomeni, i cosidetti LTP (Lunar Transient Phenomena).

I crateri DHC nel Mare Crisium. Foto: V. Marinoni

Le altre immagini ritraggono il Mare Crisium e Eratosthenes con i suoi dintorni dove possiamo riconoscere altri piccoli crateri contornati da aloni scuri la cui origine è però dovuta all’impatto di piccoli meteoriti che hanno intaccato non troppo in profondità il fondo di bacini lavici preesistenti, facendo fuoriuscire esclusivamente detriti di origine lavica più scuri che ricadendo intorno al cratere hanno formato il tipico alone dei DHC.

Il cratere Heratosthenes ed i craterini DHC. Foto: V. Marinoni

Nel Mare Crisium potremo osservare Picard, un cratere di circa 24 Km di diametro e Peirce di circa 19 Km di diametro entrambi non troppo profondi, mentre nei dintorni di Eratosthenes potremo osservare alcuni piccoli crateri denominati Eratosthenes-A, B, C, D, ed- E.

Esiste un elenco dei DHC osservabili sulla superficie Lunare (Digitized DHC Catalogue after ALPO) e anche un progetto di ricerca al quale si può partecipare visitando il sito ALPO (Association of Lunar and Planetary Observers) – Lunar Section.

Pianeti:

Mercurio sarà meglio osservabile nella seconda parte del mese quando tramonterà circa 1 ora dopo il Sole a Nord-Ovest e avrà una luminosità intorno a Mag -0,4. Il giorno 8 sarà visibile al tramonto in congiunzione con Giove

Venere a inizio mese sorgerà ad Est circa 2 ore prima del Sole, al telescopio ci apparirà illuminato al 49,5%, avrà una magnitudine di -4,41 e un diametro apparente di 23,85 arcosec. Nei giorni successivi la porzione illuminata aumenterà fino a raggiungere il 63% a fine mese mentre si ridurranno sia la magnitudine -4,15 che il diametro apparente che sarà di 17,95 arcsec. Il 22 sarà in congiunzione con la Luna.

Marte a inizio mese tramonterà circa 4 ore dopo il Sole, avrà un diametro apparente di 5,50 arcsec e brillerà con magnitudine +1,25 mentre a fine mese tramonterà circa due ore dopo il Sole e il diametro apparente si sarà ridotto a 4,85 arcsec e la luminosità si sarà ridotta anch’essa a +1,4. Il giorno 1 sarà in congiunzione con la Luna, mentre il 16 lo sarà con Regolo. Sarà interessante notare il movimento in cielo di Marte usando come riferimento proprio la stella Regolo (distante 79 anni luce e quindi considerabile come fondo cielo) che ce ne farà apprezzare visivamente lo spostamento.

Giove all’inizio del mese tramonterà circa un ora dopo il Sole e brillerà di magnitudine -1,91 ma successivamente sarà sempre più vicino prospetticamente al Sole diventando praticamente inosservabile fino a fine mese. Il giorno 8 sarà in congiunzione con Mercurio.

Saturno a inizio mese sorgerà ad Est intorno alle 3 di notte con una magnitudine di +1,08 e un diametro apparente con gli anelli di 39,19 arcosec. Nel corso del mese anticiperà la levata fino a sorgere intorno all’1 di notte e saranno aumentate sia la luminosità che sarà di magnitudine + 0,96 che il diametro apparente che sarà di 41,17 arcosec mentre gli anelli ci appariranno ancora di taglio e quindi poco visibili. Il giorno 19 sarà in congiunzione con la Luna calante e per tutto il mese lo potremo osservare non lontano da Nettuno

Urano si potrà cercare di individuarlo solamente verso fine mese, quando si sarà avvicinato alle Pleiadi e sorgerà poco prima del Sole a Nord-Est

Nettuno sarà osservabile tutto il mese in prossimità di Saturno ma sarà necessario disporre di un un binocolo o di un telescopio essendo di magnitudine + 7,76 quindi oltre il limite di osservabilità ad occhio nudo.

Stelle cadenti:

Il giorno 2 potremo osservare in prossimità di Arturo (stella alfa della costellazione Boote) lo sciame meteorico delle Tau-Ercolidi con un ZHR da 0 a 7 meteore per ora. Le scie luminose sono dovute ai detriti lasciati nello spazio dalla cometa 73P che bruciano per l’attrito e l’alta velocità a contatto dell’atmosfera

Il giorno 27 potremo osservare lo sciame meteorico delle Bootidi di giugno con un massimo previsto da 0 a 12 meteore ora. Le scie luminose avranno origine tra le costellazioni di Boote e dell’Orsa Maggiore e sono dovute ai detriti della cometa 7P.

Altri eventi e curiosità:

Il giorno 2 Venere sarà illuminato esattamente a metà 50,1%, ma per uno strano effetto dovuto alla sua atmosfera noto come “effetto Schroeter” se osservato al telescopio ci apparirà illuminato al 50% solamente qualche giorno dopo. Il momento migliore per osservare questo fenomeno è proprio quello della “Dicotomia” (esatta divisione in due parti uguali) che avviene quando il pianeta raggiunge la massima elongazione (Est o Ovest) dal Sole ed è illuminato al 50%. L’effetto Schroeter farà apparire Venere illuminato esattamente a metà qualche giorno prima nel caso della massima elongazione Est (visibile di sera) e qualche giorno dopo nel caso della massima elongazione Ovest (visibile al mattino).

Il pianeta Venere, illuminato a metà. Foto: V. Marinoni

Il giorno 21 alle ore 2:41 UT il Sole nel nostro emisfero raggiungerà col solstizio estivo la massima altezza in cielo e inizierà così l’estate astronomica che ci regalerà più caldo, più ore di luce al giorno, e per i più fortunati anche giorni di vacanza.

Il mese di giugno è il periodo per l’osservazione delle Nubi Nottilucenti, dovuto alla luce del Sole che viene riflessa nella mesosfera a circa 80 Km di altezza da nubi di ghiaccio che si creano in particolari condizioni di temperatura e pressione (solitamente all’inizio dell’estate) e si manifesta con l’apparizione nel cielo verso Nord dopo il tramonto di nubi ondulate e vorticose di colore giallo oro e bianco azzurro.

Nubi nottilucenti sopra Stoccolma. Fonte: Wikimedia Commons, Autore Kevin Cho

Cieli sereni

 

Vittorio