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Mag 01

Osmunda regalis, la felce del Cenozoico

Osmunda regalis L. è l’unica specie europea del genere Osmunda e della famiglia delle Osmundaceae. Felce molto antica, con sporangi privi di indusio e maturazione simultanea delle spore, Osmunda è considerata un relitto dell’Era Terziaria, già ritrovata allo stato fossile e sopravvissuta fino a noi dopo le ultime glaciazioni grazie al clima più mite delle zone umide costiere.

La “felce florida” è una pteridofita perenne provvista di un grosso rizoma nerastro, spugnoso-legnoso e molto ramificato, ricoperto dai residui delle fronde precedenti.

Descrizione:
Fronde fascicolate, bipennate, erette e glabre,  piuttosto coriacee, molto grandi e alte fino a 2,5 m, marcescenti in autunno, con stipiti robusti e lunghi, senza palee o con palee di color ruggine, presto caduche.
Segmenti sterili oblungo-ovati, con divisioni del primo ordine quasi opposte; il secondo ordine con 7-9 paia di pinnule ovato-lanceolate, lunghe fino a 9 cm, subsessili, un po’ asimmetriche e falcate, intere o finemente seghettate al margine e ottuse all’apice.
Segmenti fertili disposti alla sommità della fronda con pinnule ridotte alla sola nervatura e trasformate in pannocchie terminali, molto ricche e ramificate, che portano gli sporangi disposti su tutta la superficie.
Sporangi piriformi, senza indusio, appena pedicellati, con pareti sottili e con anulus rudimentale, deiscenti all’apice; essi sono verdi a maturità, clorofilliacei, successivamente di color ruggine dopo il rilascio delle spore.
Sporulazione: giugno÷luglio.
Distribuzione in Italiaabbastanza comune nelle regioni occidentali del nord e nelle regioni tirreniche. Importanti stazioni si trovano in Toscana nel lago di Massaciuccoli. Rara o estinta nelle regioni orientali e adriatiche.
Habitattorbiere, acquitrini, paludi, sponde di corsi d’acqua, boschi umidi ripariali (Ontaneti), su substrati di moderata acidità. Predilige un clima umido di tipo oceanico e in condizioni favorevoli può formare popolazioni cospicue ed estese (Osmundeti), da 0 a 600 m s.l.m. (o 1250 m secondo le latitudini).

Foto: Roberto Olgiati