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Set 28

Namibia: uno spettacolo tra cielo, terra e…mare

Quando nell’Ottobre 1987 ho acquistato una rivista naturalistica dedicata alla Namibia non potevo immaginare che solo quest’anno sarei riuscito a visitare con i miei occhi questo paese meraviglioso.

Un territorio vasto e ricco di risorse che ha subito le conseguenze del colonialismo ma dove poi sono stati istituiti molti parchi che alimentano l’economia con il turismo e dove la protezione della natura ha permesso la conservazione di ambienti unici e la salvezza di specie animali in estinzione.

Questa nazione situata sopra al Sudafrica comprende un’area speciale del nostro pianeta per le sue particolari realtà faunistiche, botaniche, climatiche e geologiche. Il deserto più antico della Terra con le sue spettacolari dune si contrappone a una savana ricca di animali e di vegetazione. Da non dimenticare la costa atlantica dove enormi dune precipitano nell’oceano, una bellezza pericolosa per le grandi spiagge infide dove in passato navi e balene sono naufragate conferendo a quelle rive il nome di Costa degli Scheletri. Più a sud hanno trovato un ambiente favorevole diverse colonie di otarie, fenicotteri, cormorani, gabbiani e pellicani.

Questo lembo d’Africa è un territorio perlopiù desertico, ci sono pochissimi fiumi perenni e molte vie d’acqua effimere si riempiono solo durante la stagione piovosa e si asciugano negli altri mesi segnando come rughe  la savana.

Tante sono le riserve naturalistiche che meritano una visita. Ricordo il parco nazionale di Etosha nome che che significa “grande luogo bianco asciutto” per la presenza di una vasta depressione salina chiamata Etosha Pan. In questo parco si osservano numerose specie di animali. A seconda della stagione si possono vedere: elefanti, zebre, giraffe, gnu, orici, struzzi, sciacalli, kudu, leoni, diversi tipi di antilope e di uccelli, ecc. Nella riserva di Okonjima abbiamo provato l’emozione di seguire a piedi un ghepardo, naturalmente rispettando le istruzioni di una esperta guida.

L’aria fresca e pulita degli altipiani è un altro ingrediente che fa apprezzare la Namibia e la sua bandiera è un biglietto da visita significativo con il Sole che rappresenta la vita e l’energia dei deserti e il blu che ricorda l’oceano e il meraviglioso cielo terso, una finestra per osservare panorami stellari tra i più belli al mondo. Durante il nostro viaggio abbiamo potuto ammirare una luminosa Via Lattea, le costellazioni dell’emisfero australe e la bellissima eclisse di Luna del 27 Luglio. Un altro “segno” del cielo si può vedere a Hoba dove si trova il più grande meteorite  conosciuto precipitato sulla Terra circa 80.000 anni fa.

La Namibia conserva tracce dell’alba dell’uomo in siti archeologici antichi come quello di Twyfelfontein nel Damaraland ora patrimonio dell’Unesco. Sulle rocce rosse di questo paesaggio marziano sono visibili oltre 2000 graffiti incisi 6000 anni fa dai primi abitanti di questa regione. Ben più a nord si può visitare il villaggio degli Himba una popolazione seminomade che vive ancora mantenendo le antiche tradizioni.