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Ago 02

E…state sotto le stelle

Nelle calde sere estive che ci attendono, l’osservazione del cielo a occhio nudo o con un binocolo può regalarci emozioni uniche. E’ un’occasione da non perdere il poter ammirare il cielo stellato dal ponte del traghetto che ci porta all’isola delle vacanze o dalla località alpina in cui cercheremo un po’ di fresco. La miriade di stelle che il cielo nero e profondo di località poco frequentate ci offre è uno spettacolo sensazionale che non finirà mai di stupirci.

 

Il Triangolo Estivo. Foto: T. Credner

 

 

Se cominciamo le nostre osservazioni verso le ore 22 noteremo subito allo zenit brillare alcune stelle più luminose delle altre: queste sono Vega, la quinta stella in assoluto per luminosità, Deneb, nella costellazione del Cigno, 20 gradi più a est e Altair, nell’Aquila, quaranta gradi più a sud. Queste tre stelle formano il cosiddetto Triangolo Estivo. Altre due stelle ci colpiranno per il loro colore rossastro, Arturo nel Boote (o Bifolco) e, bassa all’orizzonte, Antares nello Scorpione. Quest’ultima, come ci indica il nome stesso, (Ares è il nome greco del Dio della guerra) era considerata l’anti-Marte: infatti, quando Marte viene a trovarsi nella costellazione dello Scorpione è facile confonderlo per colore e per luminosità con la stella.

 

 

Il Cielo settentrionale. Fonte: Sky&Telescope

 

Alta verso il polo celeste notiamo la caratteristica “W” di Cassiopea e alla stessa altezza, ma dall’altra parte del polo, l’inconfondibile Orsa Maggiore. Prolungando di cinque volte la linea che congiunge le ultime due stelle del Grande Carro si trova, come è noto, la Stella Polare, mentre l’asse ricurvo del timone sembra indicare Arturo.

 

La “teiera” del Sagittario. Fonte: Sky&Telescope

 

Più a sud e più bassa sull’orizzonte troviamo la costellazione del Sagittario, attraversata dalla Via Lattea che ci riserva altre sorprese e che vediamo scomporsi al binocolo in migliaia di stelle, in una zona di cielo ricca di nebulose e di ammassi globulari che corrisponde al centro della nostra Galassia.

 

 

Perseidi a Yosemite. Foto: Mike Show

 

 

Ma il mese di Agosto, lo sanno tutti, è il periodo delle stelle cadenti: verso metà mese il cielo è solcato dalle meteore note come “Perseidi” o “lacrime di S.Lorenzo”. Per la verità, questo fenomeno accade anche in altri momenti dell’anno, ma questa è la sola occasione che cade in piena estate, quando anche i non appassionati hanno il coraggio di starsene ore col naso all’insù senza il rischio di assideramento. Tuttavia, molti finiscono per credere che le perseidi siano solo una leggenda, perché i nostri cieli sono così bianchi ed inquinati dalle luci che ben difficilmente è possibile scorgere le meteore dai centri abitati. Ma per chi ha il coraggio di recarsi in luoghi bui, magari in alta quota, sfidando il freddo anche in agosto, di solito le attese non restano deluse.
Lo sciame delle Perseidi ha origine dalle polveri lasciate dietro di sé dalla cometa Swift-Tuttle durante il suo viaggio attorno al Sole. Questi granellini di polvere, entrando a gran velocità nell’atmosfera terrestre, bruciano per attrito, lasciando così nel cielo la caratteristica traccia luminosa: perciò non sono le stelle a “cadere”, bensì i piccolissimi frammenti della cometa.
Il massimo di avvistamenti si prevede nella notte fra il 12 e il 13 agosto. Le ore migliori per l’osservazione sono quelle dopo la mezzanotte, specialmente un po’ prima dell’alba. Naturalmente è meglio recarsi in un luogo buio, lontano dalle luci della città, anche se quest’anno la Luna quasi piena disturberà un po’ le osservazioni. Tenete presente che al nostro occhio occorrono circa 20 minuti per adattarsi bene al buio e distinguere luci anche deboli. Il modo migliore per osservare una pioggia meteorica è quello di sedersi comodamente su di una sdraio, e mantenere lo sguardo verso il cielo (ricordate che osservare le stelle è un gioco di pazienza, quindi mettetevi comodi).

Le Perseidi sembrano provenire dalla costellazione di Perseo, dalla quale prendono il nome, nella porzione nord-orientale del cielo. Fonte: NASA

Non esiste una direzione preferibile in cui guardare, ma si può consigliare di osservare dalla parte dove si troverà il radiante, individuandolo con l’aiuto della mappa (foto sopra), vale a dire a nord-est nella seconda metà della notte. Spostatevi con lo sguardo a circa 40° da quel punto (la larghezza di due mani poste a braccio teso davanti al viso), in qualunque direzione. In questo modo potrete sfruttare la sensibilità alla luce della parte esterna della retina.

Attenzione: caduta Stelle!

Buona fortuna e ricordatevi di esprimere i vostri desideri!