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Feb 05

La coltivazione degli ellebori

La coltivazione degli ellebori

 Sono poche le piante da fiore che rallegrano il giardino e il balcone durante l’inverno: tra queste vi sono gli ellebori (Helleborus niger, comunemente conosciuto come “Rosa di Natale”), rustiche piante erbacee perenni dal bel fogliame che sopportano egregiamente il gelo e la neve, particolarmente interessanti per la loro durevole fioritura (fiori bianchi di 5-7 cm di diametro) che inizia attorno a metà dicembre e si protrae sino a marzo. Gli ellebori sono piante molto rustiche, in grado di sopportare egregiamente temperature invernali fino a circa 8-10°C sotto zero: anche se la visione di piante schiacciate a terra dal gelo può preoccupare, basta che la temperatura si alzi di qualche grado sopra lo zero durante il giorno per vederle riprendersi come se nulla fosse. Gli ellebori prediligono suoli ricchi di sostanza organica, umidi ma privi di ristagni d’acqua; si adattano a qualsiasi tipo di reazione del terreno, anche se prediligono valori di pH compresi tra 6 e 7 (da leggermente acidi a neutri).

Gli ellebori prediligono posizioni di mezz’ombra; si possono piantare all’ombra di un albero o di un arbusto a foglie caduche: dall’autunno alla primavera potranno ricevere i deboli raggi del sole, mentre in estate saranno protetti dalla calura e dal sole dal fogliame dell’albero o dell’arbusto. Piante spontanee protette ma facilmente reperibili nei garden-center in diverse cultivar, gli ellebori si prestano a essere coltivati anche in vaso: poiché le loro radici si sviluppano in profondità si consigliano contenitori più alti che larghi. Gli ellebori coltivati in vaso vanno rinvasati ogni due anni, a settembre-ottobre, in contenitori gradualmente più ampi. Ogni volta che si effettua il rinvaso si aggiungono al nuovo terriccio una-due manciate di compost maturo e ad agosto-settembre si concimano con un fertilizzante granulare organico a lenta cessione. Le piante si devono irrigare in modo da tenere sempre moderatamente umido il terriccio del vaso, in particolar modo durante l’estate; utilizzare terriccio ben drenante preparato con l’aggiunta di qualche manciata di pomice o argilla espansa. Per quanto riguarda la pulizia delle piante, si eliminano durante tutto l’arco dell’anno le foglie secche, ingiallite e/o spezzate. Non vanno eliminati invece i fiori che a fine fioritura assumono un tenue colore verde-rosato, in quanto non appassiscono nel senso comune del termine: essendo costituiti da sepali (foglie modificate) che permangono a lungo sullo stelo, cambiano progressivamente colore sino a divenire verdi e compiono la fotosintesi clorofilliana come le foglie.

Chiara Macchi & Roberto Olgiati